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Thursday, January 31, 2008

Tasman Reckless Rally

Ciao a tutti, sono appena arrivato a Melbourne e mi scuso se non ho postato dall'isola, ma il tempo non permetteva soste e comunque di connessioni lungo la strada ne abbiamo trovate pochissime.
Dieci giorni intorno a un isola grande come la Sardegna possono sembrare sufficienti, e in effetti lo sono se ci si accontenta delle attrazioni maggiori, ma carpire lo spirito di qualsiasi posto richiede tempo, e la Tasmania non fa eccezione.
Come ogni luogo al mondo ci sono dei contrasti, la differenza e che di solito sono tra ricchi e poveri, mentre qui la lotta e tra i "red necks" e i "greens", che non sono bande di strada, anche se a volte si comportano da tali.
I primi lavorano per l'industria del legname, una delle principali risorse economiche dell'isola, in cui la Gunns Ltd. fa la parte del leone, mentre dall'altra parte ci sono i volontari che fanno riferimento alla Wilderness Society, creata piu di trenta anni fa per contrastare, anche a livello politico, gli interessi di un'industria che ha partecipazioni governative e politici a libro paga, un po' come un'industria di Stato (vi ricorda qualcosa?); la Gunns arriva a tagliare ai confini di foreste dichiarate Patrimonio dell'Umanita, e qualche volta ci entra dentro, gli attivisti bloccano i lavori incatenandosi agli alberi di giorno e dormendo su brande sospese a 40 metri in mezzo ai rami di notte. La Gunns usa la Polizia di Stato come guardia privata, che arriva sui siti da tagliare manganellando e arrestando gli attivisti (mi ricorda qualcosa..), e ogni tanto gli operai danno una mano a togliere i blocchi dei cantieri con gli escavatori.
Ogni tanto qualche volontario sparisce, ho parlato con una guida turistica del posto e a suo parere la Gunns non esita a uccidere e seppellire i corpi nel mezzo della foresta..
Ho scoperto tutto questo per caso, guidando verso Lake Pedder mi sono accorto di alcuni striscioni lungo il bordo della foresta, ho fermato la macchina e siamo andati a vedere cosa stava succedendo: siamo stati accolti dagli abitanti di Camp Florentine, che da ANNI vivono ai margini della foresta, ultimo avamposto prima che la Gunns entri con gli escavatori a spianare una delle ultime foreste pluviali temperate al mondo per farne.. trucioli da carta!! Avete letto bene, un Paese che vanta di attrazioni turistiche come "lo chalet dove una notte il Capitan Vattelapesca si fermo a dormire nel 18..", si trova in casa un Patrimonio dell'Umanita e che cosa fa? Carta! La foresta verra poi rimpiazzata con una piantagione di eucalipti, molto piu produttivi, e una strada che i camion useranno per trasportare i tronchi piu velocemente a destinazione.. e il progresso , baby!
Un ragazzo ci ha accolto al campo, e meglio di una guida turistica ci ha mostrato la foresta e lo scempio che e gia cominciato, e mentre enumerava nomi di piante e statistiche economiche, gli ho chiesto come e finito li: era un turista anche lui, aveva due settimane da passare in Tasmania, e da allora e piu di un anno che vive qui, dormendo sulle cime degli alberi e difendendosi dai taglialegna e dai poliziotti; sono molti quelli che si innamorano a prima vista della foresta, ma ben pochi decidono di fare qualcosa di concreto, io li chiamo I Guerrieri Della Luce, come il libro di Paulo Coehlo, e a loro dedico questo post.
Lascio dei link permanenti per informarsi sulla situazione, leggeteli.
Per la cronaca del mio viaggio potete guardare qui.

Thursday, January 17, 2008

Melbourne

La città ancora non l'ho vista bene, dopotutto Melbourne è una metropoli come tante e non è in cima ai miei posti preferiti, ma guardate chi c'è!

Staro qui fino a domenica, dopo di che.. TAZZZZMANIA!!!!!!!

Oggi è una giornata un po' triste, quelle che vedete sono le foto che erano nella fotocamera, ho infatti smarrito la Flash Drive!
4 Giga di foto andate!
Non ci potevo credere, quattro mesi di lavoro..
Per fortuna ho caricato un po' di foto su Picasaweb, almeno posso vederle, ma non scaricarle.

A parte questo non c'è molto altro, io e le ragazze abbiamo trovato sistemazione in città, mentre Ranil sta a casa di suo cugino.

Ho gia trovato il gruppo "Tasmano": Marco, giramondo rodigino, Alex, il surfista tedesco incontrato a Torquay, Jieong, coreano e una ragazza tedesca che Alex ha incontrato in Tasmania: il gruppo infatti è già sul posto da venerdi, io ho ritardato la partenza per dare una mano a Kirsten, la sua carta di credito non funziona e per qualche giorno è rimasta a secco.

Appena risolto il problema mi ha ritornato i soldi che le avevo prestato, giusto in tempo perchè ieri sera (anzi stamattina presto) mentre eravamo in discoteca con un po' di amici le hanno zanzato la borsa con soldi, carte e documenti, il che ci ha fatto passare un'interessante fine serata in stazione di polizia per la denuncia.

Intanto bisogna dire che nonostante Melbourne sia una metropoli, che in quanto tale ha un tasso di criminalità piu elevato della provincia, di reati gravi ce ne sono pochi: qui un tentativo di rapina a un tassista fa notizia sul giornale, pensate se avessero uno solo dei casini che abbiamo in Italia!

Per una borsa rubata abbiamo ricevuto assistenza per quasi due ore da tre poliziotti! Incredibile! Penso che una solerzia simile in un altro Paese la vedi solo se la borsa è quella di Paris Hilton :))

Comunque si sa che di riavere indietro il maltolto non se ne parla, però fa bene allo spirito vedere i tutori dell'ordine che si danno da fare, anche se non posso fare a meno di pensare che la presenza in centrale di tre belle turiste tedesche abbia avuto a che fare con questo zelo, sospetto che cresce pensando al fatto che uno dei poliziotti ha lasciato il suo numero di telefono privato ad Anna :)))


Tuesday, January 15, 2008

The Great Ocean Road

Siamo giunti a Melbourne e abbiamo trovato sistemazione in ostello, ma lo sbattimento per trovare un letto meriterebbe un'altra puntata di "vita da backpackers".

Siccome non è un granchè interessante leggere di gente che arriva a Melbourne alle sei di pomeriggio durante gli Australian Open e pretende di trovare un ostello in centro senza aver prenotato, passiamo oltre.

Sabato siamo partiti da Adelaide in leggero ritardo sul programma, un banale contrattempo ci ha fatto stare all'autonoleggio un paio di ore più del previsto: per un fraintendimento telefonico, la nostra auto non è una Mitsubishi Lancer, ma una Hiunday Getz!

Capite bene il nostro disappunto nello scoprire che il nostro viaggio lo dobbiamo fare in una scatola di sardine!

Superato lo shock impacchiamo la nostra roba e noi stessi dentro la lattina, e via!

Io sono l'autista della giornata, anche perchè l'auto l'ho noleggiata col mio nome per risparmiare, anche qui sotto i 25 anni l'assicurazione è una mazzata!

Guidare a sinistra è strano ovviamente, le mie uniche esperienze con la guida al contrario sono in fattoria col Nissan Patrol di David, ma nel bush non ci sono gli incroci coi semafori!

La mattina va via per uscire dal South Australia, passando attraverso la foce del Murray River, il fiume piu grande del Paese, che buttandosi nell'Oceano Meridionale forma una delle più spettacolari wetlands mai viste, il Coorong National Park.

Ci fermiamo per uno spuntino a Meningle, ridente cittadina (ma neanche troppo..) lungo la strada, e non possiamo fare a meno di notare quanto questi paesetti fuori città si assomigliano tutti.

Sì lo so, è il solito stereotipo, ma davvero ne avrò visti qualche decina e nella memoria mi si sono amalgamati come una colata di cemento, un unico conglomerato fatto di strada principale, negozi lungo la strada pricipale, stazione di servizio, giardinetti e occasionalmente Visitor Center.

Continuiamo fino a Mount Gambier, la meta del pomeriggio: siamo nella zona dove un tempo l'Australia aveva un attività vulcanica come qualsiasi altra zona del mondo, prima di andare in letargo, e per questo ospita alcuni laghi vulcanici come il Blue Lake.

Il viaggio prosegue quindi verso nord, ci allontaniamo dalla costa per dirigerci verso la nostra meta per la notte, Halls Gap, all'interno del Grampians National Park.
La strada procede in mezzo a campi di grano interrotti dal bush, per ore e ore, in un delirio di sole che dopo un po' ti può mandare fuori di testa, ma è sempre meglio che guidare dopo il tramonto, con il rischio di un incontro ravvicinato con la fauna locale.
Ricordo ai più distratti che al tramonto i canguri cominciano a muoversi in cerca di cibo, attraversando le strade senza guardare e finendo nei parabrezza delle auto: qui il bull bar non è un optional come in Italia!

Quando parti per un viaggio in macchina in Australia la cosa che si fa più fatica a tenere conto sono le distanze, sulla mappa la meta sembra sempre se non dietro l'angolo, a qualche decina di chilometri, mentre nella realtà sono piu di trecento (se ti va bene).

Alle 9 di sera quindi siamo in paese, anche se Halls Gap è più che altro una serie di resort e camping con qualche negozio.
Si tratta di una meta vacanziera per trekkers e rocciatori, non credo che ci abitino più di una trentina di persone.

Prendiamo alloggio al nostro ostello, che a dispetto della località "montanara" si rivela essere molto più pulito e accogliente di tutti gli ostelli in cui ho dormito in città, e dopo una doverosa doccia e pasta con le verdure, ci buttiamo sul divano per serata cineforum.

La mattina mi alzo presto per fare qualche bella foto all'alba e fare Tai ji, check out e partiamo direttamente dal parcheggio per un'escursione ai Pinnacles e Wonderland Lookout: si tratta della classica camminata che tutti i Great Ocean Roadisti fanno, un po' perchè porta via solo mezza giornata e un po' perchè e la più famosa per via del belvedere sulla vallata, con la classica foto dei pinnacoli di roccia che si trova su ogni guida turistica (anche sulla mia).

Pranziamo in paese e nel primo pomeriggio partiamo alla volta dell'Oceano Meridionale.
La G.O.R. ancora non l'abbiamo vista, dato che ufficialmente parte da Warnnambool, antico porto baleniero, fino a Torquay, il paradiso dei surfisti.


Oggi Ranil si sente di guidare, per cui mi rilasso e mi godo il paesaggio e anche se la prima metà della GOR non è cosi spettacolare, è sicuramente più interessante dei primi 650 Km in mezzo al nulla.
Lungo la strada ci fermiamo ai classici punti indicati sulla mappa per le foto da cartolina: sono mozzafiato, soprattutto dal pomeriggio al tramonto, col vento e le nuvole e il rumore delle onde sulle rocce a picco sull'Oceano.

Arriviamo a Port Campbell, ci sistemiamo all'ostello e andiamo a mangiare un panino veloce, passiamo al bottle shop per un cartone da 4 litri di bianco secco e corriamo ai 12 Apostoli, la formazione rocciosa piu famosa lungo la GOR, che nelle cartoline te la fanno vedere sempre al tramonto, quando il sole incendia i pinnacoli di roccia di sfumature giallo-arancio.

Purtroppo la giornata è nuvolosa e di colori non se ne vedono un granchè, con disappunto delle centinaia di persone che affollano i belvedere sull'Oceano, ammassati contro la ringhiera cercando di catturare i pochi raggi solari prima del buio, mentre noi tiriamo fuori il bianco, pensando che un sacco di gente ha le foto dei pinnacoli, ma ben pochi hanno fatto un brindisi qui (questo si deve anche al fatto che in OZ, come in USA, bere per strada è proibito dalla legge)!

La mattina il bianco ha fatto il suo dovere, specie con Anna e Ranil che lo hanno cullato fino a tardi, per cui oggi guido lento con meno scossoni possibili, per evitare di dover lavare la macchina..

Purtroppo (per loro) oggi la strada è tutta tornanti, per cui ogni tanto ci fermiamo per fare qualche foto e respirare la brezza oceanica.
A pranzo siamo a Apollo Bay, dove sulla spiaggia si cominciano a vedere nugoli di surfisti: da qui fino a Torquay praticamente ogni spiaggia è buona per il surf, per il fatto che la costa si trova al di sopra del 40 parallelo, nei "Roaring Forties", dove i venti dall'Antardide vengono compressi dall'atmosfera, creando getti che formano onde impressionanti anche nei giorni sereni.

Decidiamo di continuare e fermarci a Lorne, circa a metà strada, ma complice il caldo e il pranzo abbondante (senza contare i postumi della sera prima) in macchina ho una banda di abbioccati, per cui decido di godermi la vista da solo.

La sera arriviamo a Torquay, la fine della GOR, e dopo aver preso alloggio andiamo in spiaggia per le foto al tramonto: c'è un'atmosfera da fine del mondo, molto poetica: questa è la spiaggia dove avrò la mia iniziazione al surf!

La sera la passiamo in ostello, serata cineforum con il laptop di Anna, con noi c'è Alex, un surfista tedesco (quindi un zurfizta!)

La mattina check out e via in spiaggia!
Ranil si fa prendere dalla surfite, e ci lascia indietro portandosi via le chiavi della macchina, M.....CCI SUA!


Lo aspettiamo invano in spiaggia, ma non risponde al telefono, quindi decidiamo di noleggiare tavola e mute per conto nostro e ci buttiamo: io sono il primo, guardo gli altri con delle tavole che sembrano skateboard, io ho una G-board da principiante che è grande come la Getz, per cui è più facile starci in piedi, un po' meno manovrarla, per cui la prima mezz'ora va via a farsi trascinare dalle onde e a prendersi la tavola addosso, quando non sono impegnato a cercare di uccidere tutti quelli che mi stanno intorno.

Lascio la tavola alle ragazze per un po', nel frattempo ho trovato Ranil in acqua, si scusa per essere partito da solo ma la febbre del surf è incontenibile.

Prendiamo sberle dalle onde e occasionalmente riusciamo a mettere i piedi sulla tavola per un paio di secondi, e a fine pomeriggio dopo aver riportato l'attrezzatura in negozio andiamo a Surf World, il mitico mega outlet dei surfisti: Billabong, Rip Curl e le maggiori marche che qui vendono direttamente.
Scopriamo che dell'outlet ha solo il nome, forse l'aspetto, ma di sicuro non i prezzi!


Partiamo alla volta di Melbourne, l'avventura è praticamente finita, un'ora di autostrada e siamo nella grande citta, lontani dagli scenari magnifici della GOR, sostituiti da grattacieli, banche e centri commerciali, l'indomani mattina salutiamo la Getz, che nonostante tutto ha fatto il suo dovere (e anche di più) e ci dividiamo: Ranil ha il monolocale di suo cugino a disposizione, io e le ragazze siamo in ostello in centro.


Tuesday, January 8, 2008

Vita da backpacker 3

Vi ho lasciato nell'ultimo numero con i preparativi per andare a Melbourne, è difficile ricostruire la cronologia di quello che è successo in questi pochi giorni, durante i preparativi ci sono stati diversi cambiamenti di programma, per poco saltava tutto.

E' una storia complicata, fatta di morosi restati a casa rosi dalla gelosia (come dargli torto), macchine che non si trovano, coincidenze che non coincidono, tariffe misteriose, e chi più ne ha più ne metta..

Fatto sta che tra poche ore una macchina partirà da Adelaide in direzione di Melbourne con a bordo: io, Ranil, svizzero-cingalese, Anna e Kirsten, tedesche.

Consiglio: non lasciatevi abbindolare dai finti figli dei fiori di ritorno da OZ che vi raccontano quanto sia facile e rilassata la vita qui, probabilmente il loro concetto di viaggio è da un ostello all'altro, e in mezzo qualche tour organizzato.

Nella realta ci vuole una pianificazione di tipo militare, prevedendo qualsiasi imprevisto, dai terremoti alle inondazioni alla piovra gigante che ti prende la macchina e la trascina in fondo all'oceano, magari con te dentro.

E adesso : partenza!

Monday, January 7, 2008

Ka..garoo Island

Da quando sono arrivato in Australia ho sempre viaggiato per conto mio, trovando persone lungo la strada che poi sono diventati amici (Uno straniero e solo un amico che non hai ancora incontrato), ma per Kangaroo Island (KI) ho deciso per il tour, un po' perche e complicato, bisogna farsi 80 Km fino a Cape Jervis, traghetto, e una volta li noleggiare un mezzo per girarla, perche portare un'auto dalla terraferma e costoso (ma costa parecchio anche il noleggio sull'isola, vediamo un po' chi ci in.ula oggi?), e un po' perche ho poco tempo prima di andare a Melbourne e per girarla "alla membro di segugio" ci vuole troppo; a differenza di altre isole che ho visitato questa e grossa, 150 Km per 80 Km, diciamo che in bici mi ci vuole piu di una giornata..

Il tour parte alle 6.30 direttamente dall'ostello, la nostra guida e Travis, Aussie purosangue che in estate scarrozza turisti su KI e il resto dell'anno lavora in vigna, in inverno skilift in montagna (si, in OZ ci sono le montagne che hanno la neve, tra un po' ci arrivo), siamo in 12, 8 ragazze, 9 tedeschi o svizzeri tedeschi (davvero, non si puo immaginare la quantita di crucchi in OZ, ma c'e rimasto qualcuno in Germania?), che cominciano a parlare tra di loro in tedesco, ignorando bellamente la presenza di poveri ignoranti: io, Justine (Francia), Yeong (Corea, spero di averlo scritto corretto) e Travis, che comunque non se ne cura e fa il suo lavoro usando il minimo indispensabile di parole, da bravo pastor.. guida.

Arrivato sull'isola non mi sento troppo bene, il mare mosso ha dato una mano alla zuppa cinese che ho mangiato ieri a pranzo e che non vuole saperne di farsi digerire, fatto sta che mentre gli altri si gustano i panorami e fanno foto a macchinetta (e poi dicono dei giapponesi!), io non vedo l'ora di tornare nel minibus a riposare.
Dopo pranzo la situazione peggiora, devo rifiutare il sandboarding (snowboard sulla sabbia, non e una gran perdita) e al momento di fare una nuotata in spiaggia prima di cena mi tocca stare fuori a guardare, con tante maledizioni al mio compagno di stanza, israeliano spilorcio che mi ha portato al peggior ristorante cinese dell'emisfero australe ("C'mon my friend! It's only 6 bucks!").
Arriviamo in un agriturismo per la notte, dove Travis cucina per noi, e dopo cena accende il fuoco da campo: ci fermiamo un po', ma quasi tutti vanno a dormire perche fa freddo (l'isola e esposta a venti e correnti dall'Antartide, per cui non c'e mai un caldo da morire, ma di notte c'e veramente da congelarsi, e siamo in estate), restiamo io e un ragazzo tedesco che e sull'isola con la fidanzata, girano da soli in 4WD, e parlando viene fuori che suo papa e di Budoia!
Quando si dice il caso, eh? E com'e piccolo il mondo.. e una sequela di altre banalita a vostro piacimento.
La mattina dopo colazione accetto l'offerta di Justine per prendere una medicina contro la diarrea, e funziona, infatti adesso non ho piu la diarrea, solo che sono pieno di gas che vado in giro ruttando come uno scaricatore di porto, e alla larga da fiamme libere, per la gioia di grandi e piccini.
Anche oggi mi trascino in giro con l'aria di uno che conosce la data della propria morte e ha prenotato le vacanze troppo in anticipo, l'isola e carina, sembra uno zoo senza gabbie e recinti, certo fa strano perche la settimana scorsa gli incendi hanno devastato il 30% del territorio e sembrava di stare sulla luna, con degli stuzzicadenti neri piantati nella cenere, ma the business is the business..
E' incredibile come chiunque, dall'agenzia di viaggio alla guida ai locali, e alla fine anche i turisti fanno finta di niente, Travis poi e molto attento a non fermare il minibus nei posti devastati, per evitare foto "lunari" di KI.
Il pomeriggio altra nuotata in spiaggia prima di tornare, io come la solito a guardare; il ritorno e in barca a motore Aussie style, con due barchette che saltano sulle onde tipo jet ski e oceano da tutte le parti, anche nella barca, per cui arriviamo a Cape Jervis che sembra che: "Ah Mandra', ce la siamo fatta tutta a nuoto".
Decisamente il tour non e il mio modo di viaggiare ("Ok ragazzi, abbiamo 15 minuti qui, tra poco arriva un altro tour e dobbiamo toglierci di torno!"), e 340$ sono decisamente esagerati, e l'isola e tanto strombazzata dalle agenzie e le guide ma non e niente di che, specie dopo quello che ho visto in WA, e.. insomma tutto negativo?
No, non tutto: ho capito che i tour non fanno per me, ho conosciuto Justine, una pazza scatenata che gira il mondo da quando e nata, prima coi suoi e adesso da sola, e..
La mattina, sull'isola, mi sono alzato prima dell'alba (il richiamo del cesso), e dopo le incombenze della maledizione di Montezuma cinese, sono andato a fare un giro e ho trovato uno spiazzo erboso con panorama sulla vallata, semplicemente meraviglioso, ho fatto Tai Ji per un'ora nella quiete piu totale, niente mosche, niente turisti, niente mal di pancia, una brezza leggera e il sole che spunta dal fondovalle.. per un po' ho pensato che potevo vivere qui per sempre.

Ok ci sentiamo presto, ho una chiamata da Montezuma, e urgente..

P.S.: tornato in ostello mi hanno dato la stessa camera e lo stesso letto di quando ho lasciato due giorni prima, e ci ho trovato lo stesso israeliano, che per due giorni si e fatto il letto-cesso tour ("Sorry my friend! But what ca I do?").. Adesso il ristorante lo scelgo io!

Friday, January 4, 2008

Vita da backpacker 2

Una delle attività che impari viaggiando è leggere annunci sulle bacheche e selezionare quelli "buoni".

Dopo un po' di applicazione trovo quasi sempre quello che mi interessa, in questo caso specifico dei compagni di viaggio per andare a Melbourne.

Il trucco e semplice: li leggi tutti, tiri giù i numeri di telefono, chiami, e se ti va di culo trovi Kirsten, una ventenne tedesca che sembra una fotomodella, che ti dice che vuole viaggiare con te, altrimenti trovi un finlandese di nome Yorik, che sembra davvero l'orso di "La Bussola d'Oro", solo meno affascinante.

A me e andata di culo.

Cosi ho prenotato il tour per Kangaroo Island, parto domani mattina e torno lunedì sera, e se non ci sono cambiamenti di programma martedi mattina io e la fotomodella ce ne andiamo a Melbourne via Great Ocean Road.

Adelaide

Ciao!
Appena arrivato sono andato a fare un giro in centro.
Intanto bisogna dire che è piu movimentata di Perth (ma ci vuole poco) e la quantita di vecchi edifici degli anni 1920-30 le danno un'aria austera, quasi come..
Ma sì, sembra di stare a Gotham City col riscaldamento bloccato sul massimo.
Da un momento all'altro ti aspetti di vederlo volare tra i tetti, bermuda neri (attillati) e mantello e maschera in fresco-lana.

Nonostante sia circondata da parchi, forse perchè non sono dotati di molti alberi l'ombra la devi trovare in centro, nelle gallerie per fare shopping.
Sono qui da tre giorni e ancora non ho trovato la forza per allenarmi al parco, con questa temperatura è un'impresa e di notte l'allenamento consiste nello schivare ubriachi e malintenzionati.
L'obiettivo adesso è andare su Kangaroo Island, per poi spostarsi velocemente in Victoria, per cui sono alla ricerca di compagni di viaggio (il Greyhound mi ha un po' stufato).
Il South Australia non offre granchè dal mio punto di vista, avere l'80% del territorio completamente desertico certo non lo aiuta dal punto di vista turistico (e nemmeno per l'approviggionamento dell'acqua: qui anche le officine espongono cartelli che inneggiano al risparmio del prezioso liquido), ma per il resto c'e la Barossa Valley, ricca di vigneti (grazie, ma penso che essere friulano e abitare vicino al Collio sia abbastanza per dispensarmi dall'eno-turismo a vita). L'unica meta degna di una qualche nota e appunto Kangaroo Island, che ha una storia interessante ed e ricca di fauna selvatica.
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