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Friday, June 27, 2008

Cambodia mon amour

Mentre aspetto la barca per andare in Vietnam eccomi qui a scrivere sulla settimana cambogiana: difficile sintetizzare un Paese come questo in un post, ci sono troppe storie da raccontare, e non tutte allegre.

Come ci aveva avvisato Esther, ed ogni altro turista di ritorno dalla Cambogia, all'aeroporto siamo stati assaliti dai taxisti, e in scooter abbiamo raggiunto la nostra guest house, non prima di averci fatto fare il giro della città, nella speranza di farci esasperare e scegliere così una guest house "amica" (dei taxisti, of course!).
Ovviamente sono abituati ai turisti "normali", noi da bravi mediterranei e sgamati da un anno di viaggio, non solo riusciamo a farci portare dove vogliamo andare, ma addirittura a pagare il prezzo pattuito!

Sono molto colpito da Siem Reap; la campagna malese sembra ricca al confronto, anche se lungo la strada dall'aeroporto vedo degli hotel 5 stelle che sembrano piovuti dal cielo, non dimentichiamo che siamo in una delle localita piu turistiche del pianeta, i templi di Angkor Wat sono alla pari col Taj Mahal e la Basilica di San Pietro, e il flusso di denaro che portano fa gola a tutti.

Quattro giorni a Siem Reap sono volati, i templi sono fantastici, nonostante il caldo soffocante e venditori "aggressivi", che spesso e volentieri usano i bambini, bellissimi e malconci, come grimaldello per strappare il prezzo più alto.

L'insistenza con cui cercano di vendere non ha nulla a che vedere con i mercanti di Chinatown: qui c'e la fame, quella vera, non solo di cibo ma anche di una vita diversa, quella che vedono in TV ( si, hanno il satellite, TUTTI) e all'entrata degli hotel scintillanti, che non sfigurerebbero in una qualsiasi capitale europea, ma qui dove le strade spesso non sono nemmeno asfaltate fanno la stessa impressione che devono aver fatto le costruzioni di Angkor mille anni fa, durante il periodo degli dei-re.

L'esperienza di Phnom Penh è molto differente, non soltanto perchè la capitale è un agglomerato di traffico, palazzi, rumori e odori (non sempre piacevoli), che potrebbe far venire l'emicrania a un milanese, senza contare il fatto che in una città che conta più di un milione di abitanti ci sono DUE (2) semafori!

Qui gli highlights sono i resti della Rivoluzione, come la chiamavano i Khmer Rouge, nello specifico i Killing Fields e la S-21.

I primi sono ora un parco con stupa commemorativo, la seconda è la "scuola del terrore", trasformata da Pol Pot in un centro di detenzione e tortura, preparazione per i prigionieri prima di essere liquidati ai Fields, la cui unica colpa e stata di essere nati in Cambogia nel posto sbagliato.
Non sto a raccontarvi la storia perche è Storia, e se non la sapete fate penitenza e leggetevi qualche libro sui Khmer Rouge.

Ovviamente mi sono innamorato perso di questo Paese, perche ha tante cose bellissime e tante altre che ti fanno uscire dai gangheri, la gente per strada muore di fame ma ti sorride sempre, il governo si è venduto i diritti di sfruttamento di Angkor Wat a una corporation giapponese e si e intascato i soldi, ancora adesso a Phnom Penh alcune strade non sono asfaltate, e l'educazione scolastica è quasi tutta a pagamento.

Se avete voglia di una vacanza diversa venite a farvi un giro qui, sono soldi spesi bene.
Un consiglio in particolare è Seeing Hands, una scuola di massaggio per ciechi dove per una cifra irrisoria vi fate fare un massaggio e il ricavato va a finanziare i corsi.
Considerato che la maggior parte di loro ha perso la vista a causa delle mine antiuomo (che sono ancora disseminate per buona parte del Paese), e che l'Italia e fra i primi produttori al mondo di questi dannati ordigni, è un atto dovuto.

E ora.. down to the Mighty Mekong!

Friday, June 20, 2008

I Pirati della Malesia

Selamat pagi!

Sono fuggito dal caldo soffocante delle strade di Kuala Lumpur per un po', e mentre sono all'internet cafe' ne approfitto per aggiornarvi.. :)

Da Singapore, dopo un paio di giorni di bagordi, che finivano all'alba e riprendevano al pomeriggio, freschi come rose abbiamo preso l'autobus per Malacca.
Il viaggio non ha niente a che vedere con le distanze siderali dell'outback australiano, anche se tra passaggio alla frontiera e stop per il pranzo in un luogo sperduto, il tempo è volato (senza contare lo stato degli autobus, che se avete un cartone di uova e una bottiglia di olio fate la maionese), e dopo 5 ore atterriamo, e il caso di dirlo, a Malacca.
Sull'autobus conosciamo Esther, scozzese giramondo, e insieme ci incamminiamo per il centro in cerca della nostra guest house.
Dopo un paio di minuti e un paio di tentativi di investirci, siamo di nuovo alla fermata dell'autobus, che in 25 (leggasi: venticinque!) minuti ci porta di fronte alla porta di casa, per cosi dire, e per la modica cifra di 1 Ringgit, che sono 20 Eurocent.

Quanto è economico per noi stare qui è incredibile: dopo quasi un anno di Australia, mangiare con un (1) euro e dormire con tre (3) euri, ci fa sentire come essere milionari in vacanza :)

Malacca è affascinante, è la mia prima esperienza con l'Asia, in quanto Singapore è praticamente occidentale, si fa fatica a credere di non essere in una Chinatown a Sydney o Melbourne.
Gli odori, i suoni, la gente, tutto mi incuriosisce, molto di piu che in Australia, l'inglese qui è utile ma non sempre, bisogna farsi capire, anche a gesti, e per me non e un problema :)

Su consiglio del nostro padrone di casa, facciamo una gita a Pulau Besar, una delle isole sulla costa: sarebbe veramente bellissima, se non fosse che il 90% del territorio e adibito a golf course, e residenti e turisti malesi non hanno idea di cosa sia un cestino dell'immondizia: anche sulla spiaggia ci sono cartacce e rifiuti vari.

Questo e dovuto ad un grosso gap culturale, in quanto provenendo da una societa tribale che viveva nella foresta, non hanno il concetto di "non biodegradabile": alcuni sono ancora convinti che la plastica si "sciolga", un po' come una buccia di banana..

Lasciata Malacca ci siamo sparati una mezza giornata di bus fino a Jerantut, la citta che fa da porta per entrare a Taman Negara, il parco nazionale piu grande della Malesia, Patrimonio dell'Umanita'; ovviamente è patrimonio dei malesi, che non esitano ad approfittarne per spelare i portafogli dei ricchi turisti occidentali, per cui bisogna tenere d'occhio le tariffe (e le scritte microscopiche, quando ci sono!).

Il viaggio per entrare nel parco è gia un'avventura a se: da Jerantut a Kuala Tembeling in taxi, e da li a Kuala Tahan lungo il corso del Tembelin River, 60 Km con barche a motore che scricchiolano in modo sinistro, con correnti, rapide e gorghi che potrebbero macinare queste barchette come carta.
Tre ore più tardi siamo a Kuala Tahan, e da li sono solo altri 15 minuti di barca fino alla nostra accomodation nella foresta: è isolata dal paese, e per prendere i tour è scomoda, ma e meravigliosa, un'oasi ai margini di una delle foreste pluviali più antiche del globo, una figata!
Abbiamo speso due giorni nella foresta, e vorrei essermi fermato di più, se passate di qui una settimana ritornate a casa come Tarzan! :)

Al momento mi trovo a Kuala Lumpur; ovviamente siamo saliti sulle Petronas Towers, e dato che dormiamo a Chinatown siamo gia stati "aggrediti" da ogni venditore nel quartiere, per cui non resta molto altro da fare, domenica mattina abbiamo l'aereo per Siem Reap, Cambogia.

Nota: sulle guide Chinatown è segnata come "centro commerciale" per la vendita di prodotti tipici cinesi, come te, spezie e tessuti; secondo me quelli che scrivono dovrebbero passare di qui, forse quelli erano i prodotti tipici ai tempi di Marco Polo, adesso se passate di qui sembra la fiera del tarocco: DVD, orologi, occhiali, scarpe, borse e chi più ne ha più ne metta, ovviamente tutto originale.. Made in China!

I Pirati della Malesia ci sono ancora, ma si sono evoluti :)

Ma questa e un'altra storia..

Saturday, June 14, 2008

Singa.. a pore!

Ciao!

Sono qui che traffico per convincere questo pc a caricare le foto sul blog, intanto vi aggiorno..

Ho lasciato i miei amici a Cairns e mi sono sparato tre giorni di autobus nell'outback, con un giorno di stop a Mount Isa, citta mineraria sonnacchiosa e polverosa, per arrivare a Darwin giusto in tempo per prendere l'aereo
Putroppo non ho fatto in tempo a vedere Jabiru, Kakadu, i coccodrilli salterini e le altre amenita' del Northern Territory, ma il dado è tratto, e con il cuore pesante come un macigno ieri sono volato via da Oz, senza troppi clamori e pianti, anche perche ero da solo, non avevo nessuno da salutare :)

Da qui comincia la mia avventura in Asia: per il momento mi sono reincontrato con Xabier, al momento knock-out dopo la serata di bagordi, e abbiamo messo la cartina sul tavolo, per cosi dire.
Da domani lasceremo l'aria condizionata di Singapore, destinazione Malacca.
Di Singapore non ho visto molto, conto di fare un giro prima di partire da qui ad agosto, quando torneremo dal nostro "loop" in SE Asia.
Vi lascio giusto un'impressione per farvi un'idea: immaginate di essere bloccati sulla
Milano-Venezia in pieno luglio, sole a picco e niente aria condizionata, e avete il quadro..
Non c'e da meravigliarsi che gli abitanti del luogo vivano sempre chiusi negli uffici e nei centri commerciali :)

Saturday, June 7, 2008

Bye Bye Aussie!

Questo che leggete è l'ultimo post scritto su suolo australiano, il 13 giugno lascero la terra dei canguri, destinazione..

ASIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

In queste ultime settimane ero in quello stato di indecisione che prima o poi prende ogni backpacker quando si avvicina la scadenza del visto, ovvero: parto o resto?

Qui a Cairns per la prima volta ho conosciuto persone con le quali ho seriamente pensato di andare a vivere insieme, veri amici con i quali ho condiviso queste settimane tropicali e parte di me vorrebbe che continuasse cosi, tra barbeque, feste, un lavoretto giusto per mantenersi e "no worries", come diciamo qui..

La verita e che viaggiando ho perso la mia identita', faccio sempre piu fatica a rispondere a domande tipo "cosa fai per vivere?", e nonostante voglia bene ai miei nuovi amici, desidero riprendere la mia attivita di preparatore atletico piu di ogni altra cosa, è qualcosa che ha a che fare con la mia Leggenda Personale, per dirla con Coelho.

Cosi ho accettato la proposta di Xabier, surfista basco che ho conosciuto a Coolangatta, di viaggiare insieme in Asia per sei settimane prima di tornare a casa.

Avevo sempre pensato che la mia partenza dall'Australia sarebbe stata pianificata in anticipo,
con un sacco di tempo per sistemare le faccende burocratiche e pratiche, ed e quindi un po' "unsettling" correre all'ufficio postale a spedire pacchi, e chiudere tutti i rapporti con il Paese, dalla banca all'ufficio delle tasse, in poche ore.

La cosa peggiore è lo sguardo dei miei amici alla notizia della mia partenza, lo sappiamo che probabilmente non ci rivedremo piu, ed in queste ultime ore sono stato con il cuore in bilico su questa scelta.

Ok, per la parte triste e tutto :)

Adesso veniamo al sodo: programma della vacanza di Fantozzi..

Il 13 volo Darwin-Singapore, da li treno per Kuala Lumpur, una settimana in Malesia e volo per la Cambogia a Siem Reap, da li scenderemo seguendo il corso del Mekong fino all'Oceano in Vietnam, poi Laos e infine Tailandia, dove ci aspettano Graham e Andrea, i miei amici inglesi giramondo.

Vi scrivo l'itinerario, cosi se ad agosto non mi vedete scendere dall'aereo a Venezia sapete dove mandare i soccorsi :)

Adesso vado, ho ancora i bagagli da preparare, e a mezzanotte il bus per Darwin, l'ultima avventura sul Greyhound, devo dire che non mi manchera' :)

A presto!!!!!!!


Monday, June 2, 2008

Tropical Days 2


Ciao!

Sono ancora a Cairns, ormai qui sono di casa, da mercoledi mi sono trasferito in una share house e mi sono ambientato piuttosto bene, tanto che sembro un aussie, invito perfino gli amici per un barbeque in giardino!

Il clima di Cairns e festaiolo, rilassato ma non troppo, c'e sempre qualcosa da fare se uno vuole, con alcuni dei parchi nazionali piu belli del Queensland si possono organizzare gite per anni!

Tenete d'occhio il blog nei prossimi giorni, c'e la sorpresa..