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Thursday, March 6, 2008

Biking in NZ 5 Doubtful Sound

GIORNO 19
La mattina comincia presto, tra autobus e traghetto per raggiungere Deep Cove, il porto da dove cominciera la crociera.
Essendo uno dei posti piu isolati e selvaggi che si possono visitare in Nuova Zelanda, farci una crociera costa un botto, per cui sono circondato da "baby boomers", che sono quei nonnetti sulla settantina che hanno fatto i soldi negli anni 50-60 e adesso l'unico problema delle loro giornate da pensionati è trovare il modo di spendere una barca di soldi, possibilmente lontani da mete turistiche "cheap".
Capite che sono uno dei pochissimi sulla nave a non avere bisogno del pannolone, e per fortuna posso condividere il viaggio con alcuni ragazzi che, come me, preferiscono spendere i loro sudati risparmi per vedere la Nuova Zelanda incontaminata: anche qui infatti si puo prendere il "morbo del backpaker" come in Australia, e ritrovarsi a passare settimane o mesi tra ostello, pub e infine bottle shop (quando i soldi stanno per finire).
Mentre ci sistemiamo nelle cabine faccio amicizia con John e Mike, che a dispetto dei nomi sono tedeschi, ed Eva, olandese alta, bella e bionda, insomma il classico stereotipo nordico (a parte mezzo metro di dreadlocks).

Il posto è indescrivibile, si possono usare milioni di parole, e potete andare sul mio album a guardarvi le foto, ma non vi renderanno che una pallida idea di cos'è un fiordo ricoperto di foresta pluviale, popolato di foche, pinguini, delfini e ogni specie di uccelli marini.

La vita a bordo è una piacevole diversione dal campeggio, essere serviti e riveriti come personalità mi fa prendere una sindrome da "ultima occasione", e comincio ad approfittare prima del coffee break, con tre muffin enormi e due tazze di caffe e due di cioccolata, che però brucio durante il pomeriggio, tra sea kayaking e.. tuffo nel fiordo! Siamo circa una decina in acqua, e la sorpresa è che l'acqua non e cosi fredda, anche se per me l'idea di avere centinaia (oltre 400) metri di oscurita mi mette una certa strizza, non so perchè, sara l'aria primordiale e isolata del posto, ma ho come la sensazione che un mostro marino possa uscire dall'acqua e inghiottirci in un boccone, alla fine sono contento di risalire sul pontile.. :)

La sera la cena è a buffet, una meraviglia di ogni ben di dio, e ci facciamo un po' prendere la mano, penso di aver mangiato un centinaio di dollari di cibo, tra salmone affumicato, roast beef, verdure grigliate e chissà cos'altro.
Dopo cena, pieni come otri, cerchiamo di rotolare sul ponte per goderci la vista del fiordo di notte, ma dopo dieci minuti il vento e il freddo, oltre che un principio di indigestione ci convincono a stare sotto coperta a riscaldarci con un tè caldo.

GIORNO 20

La mattina ci sorprende con la pioggia e la nebbia, che danno al posto un'aria mistica: veramente passo la mattina sul ponte sotto la pioggia, a fischiettare il motivo di "Lord Of The Rings", Peter Jackson non ha dovuto lavorare sulla scenografia perche i posti fanno tutto da soli.

Il pomeriggio se ne va di trasferimenti con traghetto e autobus, per ritornare a Queenstown e alla "civiltà", da domani si torna a pedalare.. e alle noccioline!

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