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Monday, December 31, 2007

2008!

Buon Anno a tutti!

Il prossimo post lo scriverò da Adelaide, dove arriverò domani pomeriggio.

Mi sono deciso ad andarmene quando qualche giorno fa, di ritorno da King's Park per il mio allenamento di Tai Ji, un gruppo di turisti mi ha fermato per chiedermi indicazioni stradali..

Decisamente sono qui da troppo tempo!

Per cui ho telefonato al call center del Greyhound per prenotare il posto sull'Indian Pacific da Perth a Adelaide, per scoprire (perche non te lo dicono mica quando compri il Pass, simpatici) che il treno, a differenza del bus, si puo usare solo una volta.
Avendone già usufruito, peraltro con dubbio piacere, da Kalgoorlie a Perth, non è più possibile usare il Pass:"Ma ci può ancora salire, se vuole, solo che deve pagare il biglietto".
Ma va? Incredibile!
Che dispiego di intelligenze nucleari ci sono in questi call center, non trovate?

Grazie, ma per gli stessi soldi prendo l'aereo, il volo dura tre ore invece di due giorni, non bisogna prenotare una settimana prima -anzi, ALMENO una settimana prima- e durante il viaggio le vibrazioni non ti fanno sembrare che qualcuno stia scassando i vagoni cercando di traformare i passeggeri in zabaione.

Ieri abbiamo festeggiato il nuovo anno a Gloucester Park, il mio amico Matt ha procurato le riduzioni per entrare e abbiamo fatto casino, anche se alla 01.15 e finito tutto!
Giuro!
Andavano via tutti, la security chiudeva tutto e per tutti era normale..

Non sono mai stato un grande fan del Capodanno, ma l'ultima volta che ho finito all'una di notte credo di aver avuto 12 anni..

Vabbè, all'ostello c'è una quantita di birra da dissetare un esercito, cosi la finiamo "a casa".

Comunque mi hanno spiegato che qui la festa "vera" e il 26 gennaio, l'Australia Day, dove si ammazzano di birre e BBQ..

Vi faro sapere..

Thursday, December 27, 2007

Welcome to Dullsville!

Questo post e dedicato a Perth, la città dove finora mi sono fermato piu a lungo in OZ.

Il soprannome lo hanno dato gli indigeni, e suona un po' come "La Città della Noia", non tanto per il fatto che negozi e uffici chiudono tutti alle 17.30 (succede un po' dappertutto in Australia), ma perchè dalle 18 in poi, appena finisce l'happy hour nei pub in centro, la città diventa una ghost town: camminare lungo la shopping mall in centro fa una certa impressione, sembra di essere Will Smith in "I Am Legend", soprattutto considerato che questa è la capitale dello Stato e gran parte dell'intera popolazione, un milione e mezzo su poco piu di due milioni di abitanti, vive qui.

Dopo il primo periodo di acclimatamento mi sono abituato, adesso esco dalle 18 in poi e vado a King's Park a fare Tai Ji, poi vado al cinema o a mangiare fuori, sembra di avere la città intera a disposizione, e in effetti è cosi.

Un'amica neozelandese che vive qui da 15 anni mi ha spiegato che la gente vive nei suburbs, come in America, per cui hanno le grandi shopping mall fuori citta, a Innaloo, Joondalup, Stirling, e in città ci vanno solo per lavorare, come in America, per cui il loro tempo libero lo passano a fare shopping o da McDonald o KFC, come in America.
E come in America, il tasso di obesità cresce a ritmi vertiginosi, in poco più di dieci anni ha scalato decine di posizioni e oggi l'Australia è tra i primi cinque paesi per numero di persone obese rispetto alla popolazione totale.


Il Western Australia è un posto incredibile, per via delle miniere il WA ha milioni da destinare a opere e lavori pubblici: ho visto passare l'aspiratutto sui marciapiedi, riverniciare panchine e ringhiere nuove, solo perchè con il sole la vernice si sbiadisce, e nei parchi e nelle aiuole ci puoi giocare a golf.
Ogni tanto cammini e vedi un bicchiere di carta o un sacchetto in terra, penso che sia messo li di proposito, tanto per far apparire il posto più umano.

L'altra faccia della medaglia è che la gente qui è tutta bianca, in ogni senso: a parte il color lavandino delle persone, che fa riflettere visto che si tratta di gente che è nata e cresciuta in un posto dove mi sono abbronzato tipo senegalese in un paio di settimane, non si vedono aborigeni quasi da nessuna parte.
Qui c'è una forte immigrazione asiatica, in certe strade sembra di essere a Seoul, ma questo non giustifica nulla, se esci da Perth è pieno di aborigeni.

Mi arrovellavo su questo fatto quando sono accadute due cose: in ostello ho avuto in stanza per alcuni giorni un ingegnere civile africano, assunto da una compagnia australiana, che aveva trovato una casa in città, ma era ancora alla ricerca di un'auto.
Visto che ogni concessionario trovava una scusa per non vendergli la macchina un giorno spazientito ha chiesto spiegazioni e il concessionario gli ha detto chiaro in faccia che non vende macchine ai neri.

La seconda è accaduta mentre mi trovavo in centro durante la "Xmas Rush", quando tutti corrono a comprare gli ultimi regali.
Seduti davanti a una vetrina elegante c'erano due aborigeni che chiacchieravano tranquillamente. Vengono circondati da quattro poliziotti in divisa che in un minuto e con tranquillità li fanno sloggiare, non dalla vetrina ma dal quartiere.
Ripasso davanti alla stessa vetrina un paio di ore dopo, è popolata da una banda di sette-otto ragazzi e ragazze dall'aria trasandata, piercing tatuaggi e urla e schiamazzi alla gente che passa, i poliziotti sono dall'altra parte della shopping mall, forse non si sono accorti, sai com'è..

Qui senza mezzi termini essere più abbronzato ti mette un gradino più in basso nella scala sociale: significa che vivi all'aperto, probabilmente lavori all'aperto, non fai quindi parte dell'estabilishment finanziario o minerario.
Forse è questo il motivo per cui chi vive fuori città non gradisce molto i perthesi.

Personalmente non ho mai avuto problemi con la gente, sono tutti gentilissimi ed educati, ma ovviamente io non sono aborigeno..


Saturday, December 22, 2007

Buon Natale!

Ciao a tutti!

Sono ancora a Perth, in convalescenza con la spalla che mi fa vedere le stelle, quindi non c'è molto da dire.
Le giornate scorrono un po' tutte uguali, ho conosciuto alcune persone interessanti all'ostello dove ho prenotato per le vacanze e ho ricevuto una chiamata da David che mi ha chiesto se voglio passare le feste da lui.

Al momento mi sto organizzando, vi terrò informati.

Vi auguro di passare un ottimo Natale con le persone che amate,

ci sentiamo presto!

Wednesday, December 12, 2007

Beverley Seeds 100000000

Più o meno quanti semi di sandalo abbiamo raccolto in dieci giorni? MMMille!!!!

Tornato a Perth da Geraldton mi sono trovato con qualche centone in meno e una città in fermento per il Natale, così sono andato di nuovo da un Andrew sorpreso di trovarmi vivo, dopo che mi ha spedito a Carnavon in mezzo alle pecore, e mi sono preso il lavoro piu allettante: 10 giorni a Beverley, 200 Km circa da Perth a raccogliere semi di sandalo.

Avendo un giorno libero prima di partire ho deciso di prenotare il traghetto per Rottnest Island, l'isola a 20 Km circa dalla costa che è la meta delle gite fuori porta per i perthesi.
L'isola è magnifica, scorci naturali e piena di posti per fare snorkeling, non ci sono auto private ( solo autobus) e se vuoi girare l'isola o a piedi o in bici ( ci sono i riscio' come in Cina, ma sembrano delle navi spaziali!).
L'unico problema è che il traghetto, partito alle 8.45, e arrivato a Rottnest alle 11.00, e il ritorno e alle 16.15. Cavolo solo 5 ore!
Corro a noleggiare la muta e la bici e mi infilo nella panoramica che fa il giro dell'isola, facendo foto a destra e a sinistra, fermandomi sulle spiagge più belle e facendo snorkeling in Small Parakeet Bay.
Continuo la sgambata in giro e dopo aver quasi finito il giro (e il tempo), trovo una spiaggia deserta, Henrietta Bay, con tanto di relitto! Snorkeling in mezzo al relitto, è grandioso!
Anche le onde sono grandiose e per questo sono l'unico matto che rischia di sfracellarsi sul relitto o sulle rocce per fare snorkeling, ma valeva veramente la pena!
Mi dispiace di non avere la fotocamera subacquea, ma non si puo' avere tutto.
Il tempo è scaduto, e in costume mi metto a correre per riportare la bici e la muta prima di prendere il traghetto.
Mi fermo per un gelato al drugstore che è il centro commerciale di Rottnest.
E' pieno di gente, soprattutto fighetti, sembra la riviera romagnola, e forse lo è, solo che siamo in Australia! No! Gli sboroni anche qui!
Per fortuna non possono girare coi loro macchinoni in giro per l'isola, per cui si limitano a girare a piedi in questa zona centrale, dove ci sono negozi e vetrine.

Tornato a Perth mi preparo per domani, la mattina mi sveglio con una spalla dolorante, ma ormai è troppo tardi per cambiare idea, si va a lavorare!

Dopo un paio di ore di bus arrivo a Beverley dove il nostro boss, Ron e il suo aiutante Mick ci sono venuti a prendere.
La piantagione è a mezz'ora di strada dal paese: la novita e che questa volta lavoro con altri, siamo una squadra: io, Ilah e Bani, di Perth, Chinatsu, detta Chi, dal Giappone, e Magdalene e Denise, tedesche inseparabili.

Arrivati alla fattoria (niente cellulare, nè internet, sic! ma dov'e sta Australia moderna e tecnologica?), mettiamo giù le borse, panino veloce e via al lavoro: si tratta di rastrellare i semi caduti da sotto gli alberi mentre la squadra che segue con i bidoni li raccoglie separando le foglie. Niente di difficile o faticoso, in più il tempo e buono, insomma una figata!
Si lavora solo 10 ore, che rispetto alla station è come essere in vacanza.
L'unico problema è la spalla, che dopo i primi giorni fa un male cane e non mi fa dormire, vado avanti a antidolorifici e buona volontà ( o coglionaggine, fate un po' voi).
Giovedì sera invece di cenare alla fattoria Ron ci offre una serata al pub, cena, birre e biliardo, finale in fattoria con superalcolici al salto fino alle due.
Mick ubriaco come pochi prende il quad bike e si mette a fare derapate in cortile (poi va a dormire e il giorno dopo non si ricorderà niente).
Venerdì giornata libera, la gente si sveglia con delle astronavi che girano in testa (tranne Bani, che ieri sera è andato a Perth con la sua auto) e le pulizie di casa da fare: otto persone che lavorano nel bush combinano la casa come una stalla, ma si risolve in quattro e quattr'otto.
Giornata di riposo con film in dvd (anche la tv non prende, e siamo a due ore dalla capitale!).

Durante il lavoro nella piantagione facciamo conoscenza coi suoi abitanti: formiche!
Sono milioni, ma che dico, miliardi!
Come ti avvicini alle piante devi controllare che non ci siano buchi nel terreno, senno mentre lavori ti si avventano addosso tipo film horror, e mordono! Sembra "Aliens"!
Per chi raccoglie i semi (a mano) ci sono i Double G, semi di una pianta parassita che sembrano chiodi a tre punte, passano i guanti di cuoio! Ma dico io! Solo in Australia.
Altri abitanti sono i ragni, in particolare l'Oab Spider, che non è velenoso e non morde, ma fa delle tele che sembrano di Bostik, e se ci capiti dentro resti appeso tipo marionetta!
L'unico che non abbiamo visto è il serpente tigre (per fortuna!), che è velenosissimo e a differenza di altri serpenti non scappa, ma ti salta addosso: Ilah mi dice che per evitare di farsi mordere bisogna tirargli il cappello o qualcosa di simile da mordere.
A dirlo sembra facile, l'unico problema è ricordarselo quando un rettile lungo un metro e mezzo e grosso come il polso di un uomo ti salta fuori da sotto un albero di sandalo!

Dopo la prima settimana ci rendiamo conto che non lavoriamo più tanto spediti: sembriamo usciti da un lazzareto, inginocchiarsi tutto il giorno per chilometri e chilometri sta facendo effetto su tutte le giunture.
Però l'ambiente è allegro e familiare, si mangia tutti insieme, che quando viaggio da solo è una delle cose che apprezzo di più.

Dopo 12 giorni a Beverley, mercoledi mattina finiamo e Ron ci porta alla fermata del bus: partiamo solo io e Chi, Bani è già andato con la sua auto, mentre Magdalene e Denise si fermano altri 4-5 giorni, per tirare su un altro po' di soldi.
Mi fermerei anch'io, ma ho bisogno di fermarmi prima di restare bloccato, ho il numero di un terapeuta a Perth che spero possa fare qualcosa.

Tanto per fare i conti della serva, lavorare qui ci ha fruttato 1500 $, piu 600$ di tasse (di cui circa l'80% si recupera alla fine, prima di tornare a casa), più vitto e alloggio.
Trovate un lavoro in Italia dove vi pagano 14 euro all'ora con vitto e alloggio!

Il Western Australia è lo Stato dove ci sono le paghe piu alte di tutta Aussie per via delle miniere: la forza lavoro sta principalmente li per cui c'e una carenza cronica di personale, che si traduce in paghe alte anche per lavori non specializzati, come le fattorie.

E dopo la lezione di economia, tutti a nanna!

Tuesday, November 27, 2007

Vita da backpacker 1

Ciao a tutti!

Sono arrivato a Perth ieri, ritrovando con piacere alcuni amici lasciati qui il mese scorso.

In questo periodo si comincia a sentire il "Christmas rush", si fa fatica a trovare alloggio, c'è gente qui che cambia stanza (i fortunati) o ostello (gli altri) tre-quattro volte a settimana.

Ho deciso di fuggire per un po', c'è da lavorare in una fattoria a Beverley a circa un paio d'ore dalla città: niente animali, solo alberi di sandalo, che spero stiano fermi con le radici ben piantate in terra.

Per il resto niente da segnalare, a presto!

Sunday, November 25, 2007

Abrolhos Islands

Ce l'ho fatta!

Dopo due giorni di ricerca, ero quasi sul punto di mollare il colpo e andare a Perth, ma ho trovato un operatore che fa voli giornalieri, per chi fosse interessato segnatevi il contatto:

Batavia Coast Air Charters 99215168 http://www.abrolhosbat.com.au/

Con 200 $ vi porta in volo su East Wallabi Island, fate snorkel e camminata sull'isola alla scoperta dei suoi abitanti.

Appena arrivato a Geraldton, salutata Nicola che si è diretta a Perth (ciao! spero di rivederti!), sono entrato al Visitor Centre dove mi hanno spiegato che le isole non sono a un tiro di schioppo, con traghetti giornalieri tipo Rottnest Island a Perth, ma sono a 60 Km (!) dalla costa e ci vogliono 3-5 ore di barca per arrivare.
In alternativa ci sono aerei e elicotteri da turismo per voli panoramici.

Non mi do per vinto e dopo aver preso alloggio al locale ostello vado al dive shop, dove mi arrivano due mazzate in un colpo solo: il corso sub costa sui 500$, la crociera sui 1000$ (mazzata 1) ma niente corsi e crociere fino a metà dicembre circa (mazzata 2).
L'elicottero al momento non c'e (la compagnia che faceva i voli l'ha venduto e si è ritirata) per cui il pomeriggio l'ho passato a cercare lavoro in città in prospettiva di dover stare qui un mese in attesa del corso.

Come ho poi scoperto Geraldton vive di pesca, soprattutto aragoste ( crayfish), e la locale industria di confezionamento impiega più o meno tutto il paese più quasi tutti i backpackers di passaggio (soprattutto asiatici, come ho potuto notare dal numero di divise appese ad asciugare all'ostello).
Purtroppo la stagione della pesca è già iniziata, per cui non ci sono posti disponibili praticamente da nessuna parte; anche alle job agency mi spiegano che se non trovo qualcosa nei pub/ristoranti, mi tocca aspettare il periodo natalizio (!).

Forte della volontà di andare sulle isole torno all'ostello e a cena incontro il mio compagno di stanza, Declan, irlandese e maestro di diving!
Quando si dice il destino!
Ovviamente anche lui e qui per le Abrolhos per cui uniamo le forze per cercare di andarci prima di Natale.
Intanto che siamo qui vorremmo fare un po di snorkel, e seguendo il consiglio della ragazza al dive shop, il pomeriggio, dopo il giro a mollare curriculum a destra e a manca ci rechiamo al faro. Una passeggiata ci ha detto, sì, ma di 4 chilometri sotto il sole.
Arrivati in zona diamo un'occhiata alla riva, c'e un vento che ti si porta via, le onde sbattono sulla spiaggia, non sembra esattamente il posto migliore per fare snorkeling ma ormai siamo in ballo e cosi ci buttiamo dentro.
Inutile dire che non si vede un tubo, in mezz'ora avro visto due (2) pesci, oltre a un mare di alghe.
Avendo perso di vista Declan, facendo snorkeling con 4-5 metri di oceano vuoto e mosso sotto i piedi mi e cominciata a suonare nella testa la musica de "Lo Squalo", e mi e balzato all'improvviso il ricordo dell' acquario a Perth, con la mappa degli avvistamenti dello squalo bianco che passa proprio di qui.
Lo so, è solo suggestione e infatti dopo 5 minuti sono fuori dall'acqua, che scruto l'orizzonte in attesa che Declan esca a sua volta.
Torniamo all'ostello con le pive nel sacco, e ancora piu voglia di prima di andare alle isole.

Alla sera di sabato, mentre siamo a cena, il manager dell'ostello tira fuori l'asso: una brochure che non si trova al Visitor Centre o in giro, per volo + snorkel + esplorazione tutto in giornata, non è avventuroso come speravamo, ma a questo punto va benissimo.
Telefoniamo subito e ci dicono che richiameranno domenica mattina per confermare la disponibilita..
Domenica mattina sto dormendo della grossa quando vengo svegliato da Declan, già pronto con la borsa in mano, dai che si parte! Non ci credo!
In 20 minuti siamo fuori ad aspettare il taxi per l'aereoporto.

Lì incontriamo agli uffici della compagnia la manager e i piloti, sembra una compagnia di catering; scopro che il nostro pilota ha preso il brevetto due anni fa, magari prima faceva il lattaio..
Sull'aereo siamo in sei più il pilota, è la prima volta per me su un aereo da turismo per cui faccio la figura del turista giapponese che fa foto dappertutto, alla cabina, ai comandi e alla pista.
Si parte! Voliamo per circa mezz'ora sopra l'oceano a bassa quota, e all'improvviso sono li, le Abrolhos Islands!

Dopo il volo panoramico atterriamo sull'unica pista minuscola a East Wallabi Island e a piedi fino a Turtle Bay.
Lungo la strada troviamo numerose lucertole e dei wallaby!
Sulla terraferma sono praticamente impossibili da avvistare ma qui vivono tranquilli e non sembrano troppo spaventati dai turisti.
Arrivati alla spiaggia ci prepariamo per entrare in acqua, ma prima ci vuole un caffè.
Sono con la tazza in mano mentre Declan avvista un delfino rimasto intrappolato nel reef: prontamente entra in acqua e gli resta vicino fino a che non trova la strada per uscire in mare aperto.
Entriamo nell'oceano con cautela, qui il reef corallino cambia in continuazione, un momento nuoti in 5 metri d'acqua e il momento dopo un'onda ti mette tra due file di coralli affilati come rasoi, non per niente il nome Abrolhos (contrazione dal portoghese per "apri gli occhi").
Questo arcipelago è stato teatro di numerosi naufragi, gli esperti dicono più di 50.

Fare snorkeling qui è emozionante, la barriera è diversa da quella di Ningaloo a Coral Bay, qui si passa dalla sabbia, alle rocce, ai coralli, alle foreste di gorgonie, alle alghe, e il tutto in poche centinaia di metri!
Veramente unico, senza contare il fatto che possiamo imbatterci in un forziere pieno di dobloni.. Magari no, qui ci nuotano turisti tutti i giorni, ma non si sa mai..

Declan in acqua è davvero l'uomo-pesce, si immerge come un sommergibile e sta sotto a osservare, trovando cose che noi umani neanche sospettiamo: dove io vedo solo sabbia, lui trova la tana di un polipo (con polipo incluso), in mezzo a moltitudini di coralli multicolori lui vede i nudibranchi, molluschi coloratissimi lunghi pochi centimetri, e un'infinità di altre creature marine, che mi indica di volta in volta.
Mi sento come un bimbo delle elementari, ne devo fare di immersioni!

Purtroppo il tempo non ci aiuta, e verso ora di pranzo le nuvole e il vento ci costringono a uscire, tremanti nonostante la muta, dove ci aspetta il pranzo sulla spiaggia.
L'anziana coppia insieme a noi si avventa sul buffet che sembra non vedano cibo da giorni, per poco non mi tirano via il panino dalle mani, eppure non hanno mosso un dito fino adesso, a parte la signora, che è entrata in acqua con fare leggiadro giusto il tempo per spaventare i pesci e quasi spingermi sui coralli, li ho schivati per un pelo.

Dopo mangiato abbiamo giusto il tempo per una veloce escursione sull'isola, che ha un numero impressionante di abitanti, soprattutto wallabies e uccelli marini.
Di leoni marini non c'e traccia, ma durante il ritorno dall'aereo Declan vede una balena!
Ma che ha? La vista di un falco :-)

Lunedi sono andato al Western Australian Museum a Geraldton, dove nella Shipwreck Gallery (Sala dei Naufragi) mi sono immerso nelle storie di relitti e recuperi.
Qui davvero c'è stata una corsa all'oro per i sub, finita verso gli anni '80, quando il governo ha deciso di impedire l'acceso all'isola, oggi è visitabile solo con i tour autorizzati, peccato..

Chissà quanti altri misteri si nascondono in quei fondali..

Friday, November 23, 2007

Geraldton

Rieccomi!

Vi scrivo da Geraldton, dove sono arrivato ieri..

Ormai la febbre delle immersioni e snorkeling si è impadronita di me, per cui sto organizzando per andare a fare diving alle Abrolhos Islands, un arcipelago a 55km dalla costa di Geraldton.

Spero di riuscire nell'impresa, è piuttosto costoso, ci sono solo due o tre operatori e per il momento non ci sono viaggi in programma (aspettano la stagione natalizia), vi terrò aggiornati.

CIAO!!!

Thursday, November 22, 2007

BUON COMPLEANNO DENIS!!















Oggi niente post sull'Australia, ma invece gli auguri di buon compleanno al mio fratellino che fa 29 anni, e ormai non e piu tanto -ino, e anche se non ci vediamo praticamente mai non vuol dire che non gli voglio bene.
Ancora tanti auguri e passa una buona serata!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Coral Bay

Ciao!

Dopo l'avventura a Manberry, ricomincia il mio girovagare per il WA.
Vi scrivo da Coral Bay, che dal bush è una bella differenza!

Lunedi 19 ho finito con le pecore e il pomeriggio mi sono fatto portare a Minilya Roadhouse.
Da lì mi hanno detto che è facile trovare un passaggio per Coral Bay: ovviamente parlavano dell'alta stagione, per cui trovandomi nel deserto dei tartari, ho aspettato 7 ore (sic!) e all'una di notte e arrivato il Greyhound.
Vi tralascio le vicissitudini per arrivare e il fatto che non avendo prenotato la camera ho dormito sulla moquette della hall.
Alla mattina prendo una camera e sono felice come una pasqua: entrato in camera la bella sorpresa di trovarla abitata da una splendida creatura, Nicola (con l'accento sulla a, alla francese), medico tedesco che dopo alcuni mesi di lavoro all'ospedale di Adelaide si sta godendo l'Australia prima di ritornare a casa ad Amburgo.
Andiamo in spiaggia a fare snorkeling e mi rendo conto di quanto questo posto sia eccezionale: quasi selvaggio (per gli standard europei, per loro è una città, con UN ostello, UN caravan park, DUE caffe, UN minimarket che hanno il coraggio di chiamare super-, oltre a diversi tour operator per immersioni, barche a fondo trasparente e quant'altro) e il reef corallino sta a 200m dalla spiaggia! Non serve altro che pinne e maschera, e in cinque minuti sei in mezzo alla foresta dei coralli, popolata da razze ( ne ho viste diverse, grandi e piccole), squali di barriera (visto), mante (per quelle ci vuole il tour, non le ho viste), tartarughe (viste), oltre a un numero incredibile di pesci di ogni tipo, stelle marine, molluschi e praticamente ogni specie di corallo.
Lo so che per chi fa diving è la norma, ma per me è la prima volta che vedo un reef e se permettete sono davvero entusiasta!
Questo e quello che cercavo in Australia!
Per il resto il paesino è popolato quasi esclusivamente da turisti (gli autoctoni saranno 14 o 15) e se vai a prenotare un tour non ti richiamano per confermarti il posto, la conferma arriva con bussata alla porta della camera!
Sembra di stare a casa di amici, bizzarro ma piacevole.

Mercoledi sera abbiamo assistito alla proiezione all'aperto di un documentario autoprodotto da RAWA, la scuola indipendente che insegna ai bambini aborigeni nell'outback.
Quello che abbiamo visto era della comunita di Punmu, a 800 km da Port Hedland.
Una volta l'anno ai bambini e agli insegnanti concedono una settimana di vacanza a Coral Bay.
E' commovente vedere che molti di loro , soprattutto i più piccoli, non hanno mai visto l'oceano (gli ci vogliono 4 giorni di bus per arrivare qui!).
Mi fermo a parlare con uno degli insegnanti, un ragazzo di Gold Coast veramente entusiasta.
E' bello vedere l'impegno che mettono per cercare di trovare un equilibrio tra la cultura aborigena e quella "occidentale".
I primi due giorni a fare snorkel dalla spiaggia sono stati grandiosi, ma per il terzo e ultimo giorno (il posto è carino ma la roba qua costa 3 volte il normale) decidiamo per crociera con catamarano. Consiglio: questo è il periodo perfetto perchè non c'e tanta gente, si trova posto dappertutto e gli operatori praticano sconti.
Tanto per dire: 4 ore in catamarano, pranzo e snorkel gear inclusi, 65$ (36 euro!).
In barca eravamo in 5, praticamente una crociera privata!
Il ritorno verso il molo io e Nicola ce lo siamo fatto in boomnetting, che è quella rete che i catamarani hanno a poppa, dove ti sdrai sopra (ma è meglio aggrapparsi, tanto per non restare per strada) e fai una sorta di body surfing, insomma ci siamo divertiti parecchio!
Altri due amici, Adrian e Kat, hanno preso il tour per vedere le mante: le hanno viste ed è stato figo nuotare con loro, però il barcone aveva 37 persone e bisognava fare i turni per scendere in acqua (120 $ circa per 5 ore, pranzo e snorkel gear compresi).

La fine della giornata si e svolta ciondolando all'ostello (anche qui alle 17.30 chiude tutto) in attesa del Greyhound a mezzanotte.
Sempre di notte partono, ma questi c'hanno problemi, saranno mica vampiri? :-)


Monday, November 19, 2007

You Learn To Get Strong!

Impara a diventare forte!

Questo è stato il motto di David Gooch, l'allevatore Aussie per il quale ho lavorato negli ultimi 18 giorni.
E' forse il concetto più intenso con il quale ho avuto a che fare negli ultimi anni, più che un concetto una filosofia di vita.
Dopo che gli stage estivi si sono imborghesiti fino a sparire, mi sono trovato faccia a faccia con persone che lavorano per 15 ore nel bush, a 42 gradi (e siamo in primavera!), maneggiando pecore di 80-90 Kg l'una come fossero gattini, in mezzo al caldo soffocante, nubi di polvere rossa che si alza ogni volta che gli animali si muovono... e le mosche!

Solo chi e stato in Australia puo' capire.. Migliaia!

Citazione da Bill Bryson: ".. la mosca australiana vuole farvi delle cose che voi con un cotton fioc non vi sognereste mai di fare ..".

Loro non fanno una piega! Non sono umani!
Bevono pochissimo, 2-3 litri in tutto il giorno (io 6) e a pranzo mangiano un panino minuscolo e dopo mezz'ora sono di nuovo al lavoro! Alle 14! 42 gradi!
Il periodo piu pazzo della mia vita, dove ho veramente "tirato fuori" tutte le risorse che possiedo! Lo consiglio a chiunque voglia scoprire i propri limiti.
Ma cominciamo con ordine..

La sera prima di partire abbiamo fatto festa io e il mio amico Mathieu, un francese fuori di testa con il quale ho fatto amicizia all'ostello.
Durante la cena il contadino, David, mi chiama per confermare che mi viene a prendere a Carnavon per andare in fattoria, e quando alla sua domanda scopre che non ho mai lavorato in una "station", si mette a ridere a crepapelle.. ci sara da divertirsi, credo..

Il viaggio da Perth a Carnavon in autobus è andato abbastanza liscio, a parte il fatto che dura 14 ore ( in realta' 15 perche' la cinghia di distribuzione ci ha mollato a 100 Km dall'arrivo, solo grazie a un Aussie meccanico pazzo che avevamo a bordo ci siamo evitati di aspettare 7 ore che arrivasse l'autobus di riserva).
Nella notte siamo atterrati a Carnavon, 8000 anime, qualcuna urlante e ubriaca in strada per la notte di Halloween.
Prendo una stanza al Port Hotel insieme a Paul, irlandese che sara il mio compagno di lavoro alla fattoria.
Anche se ha solo 18 anni è un omone il doppio di me e lavora in Irlanda nella fattoria dei nonni quindi ha gia un grosso vantaggio su di me, che non ho mai lavorato con animali prima d'ora (a parte il salumificio, ma quando arrivavano in laboratorio erano già morti).
Alla mattina ci aggiriamo nell'ostello deserto in cerca di colazione che non troviamo, per fortuna ho pane e miele e ci arrangiamo.
Quando arriva David, guardandolo mi rendo conto in guaio mi sono cacciato: rosso come un mattone, duro come un muro di mattoni, una stretta di mano tipo caterpillar.
Ho pensato: come faccio a diventare come lui in 2 settimane?
Spero di non morire nel tentativo.. dopo la spesa per il periodo di lavoro ( sì, perche finche si lavora non vedremo più la civiltà, la station è a 124 Km da Carnavon) si parte a bordo del suo Nissan Patrol pick-up ( che qui chiamano hood) dove in tre si sta stretti, per fortuna sono piccolo e sto stretto in mezzo.
L'interno è ricoperto di sabbia rossa e capisco che è con questo mezzo che si va in giro sia in città che nel bush, finestrini sempre abbassati e chi se ne frega..

Arriviamo a Manberry, la station, a pomeriggio inoltrato e ci sistemiamo nelle camere.
La casa è enorme e anche se ha circa 40-50 anni è tenuta bene, pulita per quanto puo' esserlo una bush homestead e con un giardino impressionante, verde e tagliato tipo campo da golf.
C'è la piscina e perfino la tennis court in erba, con tanto di illuminazione!

Appena arrivati David ci presenta alla sua mamma (avrà 45 anni e vive ancora da solo con la mamma, e poi dicono di noi italiani!): anche Mrs Gooch ha il tipico color mattone che ti viene quando vivi nel bush per 40-50 anni, anche se i segni degli orologi, delle magliette e dei calzini (perche lavorano in shorts) rivelano che il loro colore naturale è il bianco lavandino.
Loro sono i white fellas (fossero in USA sarebbero red nexs, ma tant'e..) e mentre ci parlano a cena vengono fuori con discorsi sugli aborigeni ("black fellas"), gli inglesi, la gente di citta', i canguri e chi più ne ha ne metta: insomma in una parola ce l'hanno un po' con tutti ( un po' come i leghisti da noi ), un po' lunatici e con le fisime tipiche di chi vive da solo e non è abituato ad ospitare estranei (io e Paul siamo i primi, di solito chiedono aiuto a parenti e amici), insomma tutto nella norma.
Andiamo a dormire presto perche domani la sveglia e alle 6.30, che per loro è tardi, ma a quanto ho capito i primi giorni sono di "acclimatazione", quindi niente pecore ma solo fencing (recinzioni)..

Il primo giorno fila via liscio, a parte il caldo pazzesco, la polvere e le mosche, che io uso come esercizio Qi Gong per il rilassamento (alla sera riesco a fare Tai Ji anche con le mosche in faccia, anche se le prime volte non è per niente facile) e Paul per farsi venire un esaurimento nervoso.

La vita scorre per i primi tre-quattro giorni a sistemare le recinzioni elettrificate, che sono in cavo metallico.
Nota: non ci sono guanti, per cui vi lascio immaginare come sono le mani dopo tre giorni a tirare cavi metallici roventi, a mani nude o usando pinze anch'esse roventi.
Impariamo cosa vuol dire lavorare alla station, dove per parte della giornata si sta sulle piste perchè da un recinto all'altro magari ci sono 20 Km, magari di più: questa è considerata una station piccola e conta 85000 ettari, più grande del Lichtenstein, con 600 vacche, 5000 pecore, svariate capre, oltre a un numero indefinito di canguri, uccelli di ogni specie, lucertole, bacherozzi, ragni, serpenti e chi piu ne ha ne metta..
Domenica, giorno 4, a cena arriva Hennie, che da domani ci dara una mano con le pecore: trattasi di contadino sudafricano che da otto mesi è in vacanza in WA.
Sì perche per lui vacanza significa girare le station del WA lavorando con vacche e pecore e ammazzandosi di birre la sera, un soggetto da studio..
Giorno 5, a colazione David mi guarda negli occhi e mi fulmina con queste parole (che vi traduco): "preparati, perche ti giuro che oggi avrai una giornata pesante, e intendo veramente pesante".

Non c'e bisogno di aggiungere altro, se non che ho avuto un leggero brivido alla base del collo e ho chiesto all'entita che domina l'universo la forza di finire almeno questa giornata.

Non so come descriverla, se non con UN MAZZO TANTO, dalle 6.00 alle 22.30 con breve pausa per mangiare un panino nel bush.
Le pecore sono tante, non finiscono più, e non vogliono saperne di collaborare, ognuna vuole essere spinta su nel camion, e una volta arrivati allo "shed", dove vengono divise per tipo e marchiate, tirate giù a forza dal camion una a una.
Pesano dai 45 ai 90 Kg e hanno una forza impressionante, specie i maschi ("rams") che non esitano a incornarti alla prima occasione in cui gli volti le spalle.

La differenza vera con le fattorie in Europa è questa: essendo gigantesche e con numeri di capi enormi (le station normali hanno dalle 50000 alle 80000 pecore), non è possibile tenere le bestie tutto il tempo sotto controllo, per cui crescono e si riproducono allo stato brado facendone a tutti gli effetti degli animali selvatici, tanto che vanno trovati seguendo le piste con le moto e messe nelle trappole con un gioco strategico degno di un generale romano.
Gli si fa "trovare" l'abbeveratoio posto in un recinto provvisto di entrata e uscita a senso unico, tipo porta girevole, loro lo usano per qualche giorno, e quando si sono abituate si va di notte e si chiude l'uscita, cosi alla mattina si trova il recinto pieno di pecore belanti.
Provate a convincerli a salire su un rimorchio, magari dopo che gli avete messo un orecchino di plastica con una pinza.
Se è un maschio gli dovete pure tagliare le corna, con un pinzone tipo per tagliare le catene di ferro.
E' normale che siano un po' alterati e anche se hanno paura dell'uomo, o forse proprio per questo, non esitano ad approfittarne per usare la loro durissima testa cornuta contro di voi..

Giorno 6, alla mattina riceviamo la defezione di Paul, che dopo un alterco con David ieri sera (alle 22.30 ancora non avevamo finito di scaricare il rimorchio, hanno cominciato a litigare e abbiamo lasciato meta delle pecore dentro al camion) e una riga di incornate ha deciso di andarsene: da oggi siamo io, David, Hennie e Mrs Gooch (che tutti chiamiamo Mom): la mattina parte sotto i migliori auspici: appena arriviamo allo shed le pecore saltano giu dal rimorchio da sole e vanno nel recinto, esaudendo la mia preghiera della sera prima.

Mi guardano come se avessi compiuto una sorta di miracolo :-)

Il resto della settimana non va malissimo, anche se devo dare fondo alla scorta di emergenza di Big One (per recuperare, visto che dormiamo 3-4 ore per notte e ne lavoriamo 14) e di crema magica (per le botte, ormai le ginocchia sono così gonfie che si piegano la metà del normale e ho le tibie di un thai boxer).
Complice il fresco non troviamo più tante pecore da giovedì, non fa abbastanza caldo per convicerle a cercare l'acqua (ma quanto coriacee sono? sembrano cammelli!) e Hennie mi spiega che se continua cosi il lavoro andra per le lunghe, magari un mese (!).

Domenica, giorno 11, la giornata procede come al solito ma dopo cena David mi prende da parte e mi dice che fino adesso era il riscaldamento, da domani comincia il lavoro serio, e che se voglio mollare questa e l'ultima occasione..
Ovviamente gli dico che continuo, sapete che sono pazzo..

Mi convinco che lo faccio per i soldi, ma in realtà anche se è veramente dura ogni giorno il corpo si adatta, sia all'ambiente che al lavoro e alla fine della settimana sono un altro: bevo la metà dell'acqua che mi porto dietro, e spingo pecore come un caterpillar; davvero non mi riconosco piu.
Giovedì sera arrivano due amici di David, Longy e Tania, che ci daranno una mano fino a domenica: di solito lavorano con le vacche, che sono molto piu tranquille, per cui non sono molto entusiasti, però ci sanno fare, soprattutto Longy.
E' bello avere una mano, andiamo il doppio più veloci, magari riusciamo a finire domenica..

Sabato viene Warren, il vicino di David, un omone gigantesco, a riprendere le sue pecore che hanno sconfinato a Manberry e si ferma a darci una mano la mattina.
Vedo un allevatore Aussie al lavoro: quando una pecora gli porta via la pinza (che tutti usano con due mani, tanto è dura da chiudere), senza pensarci due volte prende la medaglietta di plastica e la chiude all'orecchio della ribelle usando DUE DITA!
Solleva pecore scalcianti di 90 Kg e le trasporta in grembo da un recinto all'altro come niente, PORCO ZIO..
Il pomeriggio, poco prima di finire a Hennie scappa un maschio enorme dal recinto prima che potesse tagliarli le corna ( i piu grossi saltano le recinzioni manco fossero cavalli) e mi urla di dargli una mano: corro, salto il recinto e seguendo le sue istruzioni urlate in fretta mi metto a cavalcioni del bestione e afferro le corna tipo manubrio: a questo punto Hennie gli lascia libere le zampe, mettendomi nella curiosa situazione di cavalcare la bestia impazzita tipo rodeo, il tutto tra le risate generali.
Ormai sono parte del gruppo, quando ti fanno gli scherzi vuol dire che sanno che te la sai cavare e non c'e pericolo, infatti con sorpresa di David, ma anche mia, stendo la bestia con uno strangolamento Qin Na (grazie Ste) e lo metto seduto pronto per taglio e messa in piega.

Domenica, giorno 17, alle 19.30 tagliamo l'ultimo paio di corna e andiamo a manetta per la pista sterrata verso l'homestead, dove ci aspetta una carovana di birra con una grigliata gigante (ovviamente di pecora): FINITO!!!!!!!!!!!!!

Non ci credo, e quando David mi chiede una mano per l'indomani mattina, pulire, tirare via le trappole e portare i rams in un'altra zona, gli dico di si senza problemi, ormai è finita e per mezza giornata è come essere in vacanza.

Lunedi, giorno 18, alle 13.30 finiamo, e dopo pranzo faccio l'ultima lavatrice, e impacchetto la mia roba, destinazione Coral Bay.

David mi prepara le scartoffie per le tasse e la paga e non la finisce piu di farmi i complimenti, quasi arrossisco, in fin dei conti non ho fatto niente di speciale: sapevo dall'inizio quanto sarebbe durato il lavoro e ho solo regolato le forze per resistere il tempo necessario, fosse durato di più penso mi sarei smontato per strada tipo Lego, ma lui mi dice che neanche i lavoranti delle station durano tutto il periodo della marchiatura, di solito si danno il cambio ogni settimana.

Ma cosa volete, mi hanno addestrato benino.. (grazie Andrea, Stefano e Pierka).

Monday, October 29, 2007

On the road again

Eh si, dopo una settimana in panciolle a Perth, oggi sono andato in agenzia per trovare lavoro.
La proposta e di quelle che nessuno accetta, per cui l'ho presa al volo.

Domani mattina prendo l'autobus e vado a Carnavon, 1000 Km a nord, a lavorare 2-3 settimane in una station.
Il lavoro consiste nell'applicare la medaglietta di riconoscimento all'orecchio di simpatiche pecorelle saltellanti, il tutto nell'outback a circa 40 gradi, se sopravvivo poi vi racconto..

Stay tuned

Sunday, October 28, 2007

WA Aquarium - Hillary Boat Harbour



Oggi, dopo l'allenamento di Tai Ji con Tomoko a casa sua, sono andato a visitare l'Aquarium a Hillary Boat Harbour.

Tomoko e stata cosi gentile da accompagnarmi con la macchina, è davvero una persona straordinaria.

Mi sono fatto un'idea di quanta vita si cela nelle acque del WA, e mi è venuta voglia di visitare i siti di persona, di fare snorkeling e immersioni.

L'acquario non è molto grande ma ben fatto, con una buona organizzazione delle varie sezioni e molti pannelli esplicativi ricchi di informazioni, molti con finestre e "giochi" per i bambini, che interessano soprattutto gli adulti (come al solito!).

Mi piace molto questa passione degli aussie per la praticità, la consuetudine di farti provare le cose di persona per coinvolgerti.

Mi ricordo che visitando le caverne nel Margaret River mi sono trovato piu volte a strisciare letteralmente in passaggi strettissimi lasciati così apposta per i turisti, con la guida che stava li a incitarti fino a che non ti infilavi nel budello pure tu, tra l'ilarita dei piu anziani che data l'eta se la scampavano.

Le foto non rendono molto, per cui appena possibile mettero altri video delle vasche (sono un po' pesanti e ci vuole una connessione veloce che al momento non ho).

Wednesday, October 24, 2007

Perth

Ciao a tutti, vi scrivo da Perth, dove sono arrivato ieri mattina con l'Indian-Pacific, il treno che va da Sydney a Perth e ritorno.

Il viaggio è stato abbastanza allucinante, 11 ore di dondolio continuo, mi sembra incredibile di rimpiangere l'Eurostar.
Il treno è si comodo, ma se ci devi dormire e impossibile, ho avuto la tentazione di prendere il sacco a pelo e dormire per terra.
Le cabine costano uno sproposito e vanno prenotate in anticipo, ma se mi capita di doverlo riprendere vado di sicuro in cabina.

La notizia rilevante e che il dinamico duo si e sciolto, io sono qui mentre Nick e rimasto a Kalgoorlie per vedere se trovava qualche lavoro verso Est: alla fine si e convinto che è una pazzia andarsene a nord adesso (a Kununurra, l'ultimo paese del WA a nord ci sono 38 gradi, e non è neanche male!) e quindi fara rotta verso Adelaide.

Chissa, magari un giorno ci reincontreremo! Ciao Nick!

Qui a Perth ho chiamato il referente di Erle della WTBA, per vedere di allenarci insieme: la prima sorpresa e stata che Tomoko Kabasawa è un'arzilla signora di 50 anni circa.
La seconda e che e veramente brava, nonostante la tipica modestia giapponese puo stendermi con una mano mentre gioca a carte.
Ci siamo ripromessi di allenarci ancora insieme, credo che sara interessante girare il Paese a cercare gli istruttori di Erle, sono quasi tutti anziani e di una bravura incredibile, devo approfittarne finche sono qui!

L'ostello qui è grosso come un albergo, fornito di tutto: dopo quello che ho visto nel Sud-Ovest mi sembra di aver fatto un salto di 20-30 anni nel futuro!

Una cosa che non mi aspettavo è stata di incontrare ragazzi italiani: Alessandro, romagnolo purosangue che sta qui da 20 giorni e sogna l'avventura a nord, e Irene, oceanografa veronese che dopo 3 mesi a studiare i delfini nel Queensland si sta facendo un paio di mesi di vacanza in giro per l'Australia da sola (e senza parlare l'inglese!).

La citta è carina e non è molto grande, per cui si gira a piedi senza problemi, per il momento ho visitato King's Park e la Swan Bell Tower.

Ho prenotato l'ostello per una settimana, e poi credo che andro a lavorare in qualche fattoria a nord.

Wednesday, October 17, 2007

Da Cape Le Grand a Kalgoorlie

Ciao!

Da Esperance siamo passati a Cape Le Grand National Park, che è la vera attrattiva della città, a circa 60 Km.

Spiagge bellissime, quasi nessun turista dato il periodo e la nuotata a Lucky Bay è la migliore in vita mia, fino adesso.

Dopo due giorni in questo paradiso stamattina ci stava per beccare un temporale sulla costa, per cui a malincuore siamo partiti.

Dopo una breve sosta a Esperance per comprare il ghiaccio siamo partiti verso l'interno: è stato triste pensare che lasciavamo quelle spiagge bellissime, probabilmente per non rivederle più.


Lungo la strada ci siamo fermati per il pieno e un Fish'n'Chips a Norseman, cittadina dove il centro della vita è la stazione di servizio, e mi sono reso conto che fino adesso di entroterra proprio non ne ho visto.
La desolazione (e forse la disperazione) di questo posto sono palpabili: cosa tiene queste persone legate qui?

Alle 17.00 circa siamo piombati a Kalgoorlie dopo 400 Km di vuoto nel bush.

Siamo in una città mineraria e l'unica ragione per cui la gente viene qui è per cercare lavoro: qui ci sono le paghe più alte di tutta l'Australia, e ci credo.
Chi vuole stare in un caldo insopportabile con il deserto che ti entra in casa e niente acqua nel raggio di 400 Km, se non quella portata dall'acquedotto di Mundaring Weir, a 600 Km da qui?
Se si rompe quel tubo la città scompare in una settimana.

Noi siamo all'ostello YHA e per me sta bene se ci fermiamo giusto per il bucato, ma Nick ha intenzione di lavorare qui.
La compagnia all'inizio non è delle migliori: minatori e camionisti, qui anche le donne sembrano camionisti, e qualcuna lo è davvero.
Le uniche ragazze carine sono quelle poche che lavorano in centro, oltre alle "skimpies", le bariste che lavorano in bikini o in topless negli strip-bar che però sono quasi sempre "importate".

In camera per fortuna siamo solo in quattro: io e Nick, Niall, irlandese giramondo che ha trovato lavoro come prospettore minerario senza avere alba di nulla che riguardi il lavoro minerario (si e fatto paraculare da un suo amico irlandese, e poi dicono degli italiani!) e Scott, kiwi che lavora qui a Kal.
Il suo accento è allucinante, all'inizio pensavo fosse tedesco!

Non pensavo che ci fosse qualcuno che parlasse inglese peggio degli Aussie, ma mi sbagliavo.

Abbiamo lasciato un po' di CV in giro e sabato ci hanno chiamato per una prova in un ristorante "italiano", Monti's: mi basti dire che fanno la carbonara coi funghi e la panna!

Il lavoro non era male, ma con poche ore settimanali non ci permetteva di risparmiare abbastanza per continuare il viaggio.

Parlando con la gente all'ostello mi sono reso conto che questa città è una sorta di miraggio: tutti sono attratti dal lavoro nella miniera, paga altissima e benefit di ogni tipo e sono disposti a rimanere qui indefinitamente, facendo i camerieri, i lavapiatti e qualsiasi altro lavoro precario nell'attesa di un'improbabile chiamata alla miniera (il personale impiegato e di circa 770 unita, e sono quasi tutti ultra specializzati).
Qualcuno ha superato i 50 anni e finito il lavoro passa il resto della giornata in ostello a rincoglionirsi di TV, uscire la sera costa.

Passo gran parte del mio tempo a chiacchierare, soprattutto con Niall, è una persona interessante e sotto quel velo di cazzaro festaiolo c'è una persona attenta, che ha visto il mondo e sta gia sulla via della "saggezza", o almeno lo spero per lui.

Penso che questa sia la fine del viaggio nel Sud-Ovest.
Al piu presto tornero a Perth, dove almeno c'è qualcosa da vedere, qui oltre alla Super Pit di veramente interessante non c'e altro.


Sunday, October 14, 2007

Dalle Stirling Ranges a Esperance

Lasciata Albany ci siamo diretti a Nord verso le Stirling Ranges, unica catena montuosa del sud ovest, la cui cima , il Bluff Knoll arriva appena a 1072 m.

Appena arrivati abbiamo sistemato la tenda a Moingup Springs, unico camping all'interno del National Park.

Li vicino sorge il Toolbrunup, seconda vetta delle Ranges con i suoi 1052 m.
Ci sembrava una passeggiata, così dopo un paio di panini abbiamo preso e siamo andati a scalarlo.


Dopo dieci minuti ci siamo accorti di quanto siamo fuori forma, dopo due settimane in macchina siamo come mozzarelle, e il resto della scalata prevede graveroni a non finire e pareti di roccia verticale, quasi da rock climbing.
A metà salita ho perso Nick, e ho continuato da solo: tra visioni e miraggi sono in cima dopo un'ora e un quarto.
Li incontro una giovane coppia di Singapore che vive a Perth, e mentre stiamo chiacchierando arriva Nick, stravolto ma incolume.

Ci fermiamo a fare foto e riprendere fiato, e scendiamo che è già pomeriggio inoltrato (qui è praticamente ora di cena), ci diamo una lavata alla buona (non ci sono docce, solo acqua piovana in due tank) prima che faccia buio: la temperatura scende a velocità supersonica dopo il tramonto e ci troviamo intabarrati e tremanti a preparare la cena.

Cerchiamo di stare alzati a leggere e aggiornare il diario ma fa un freddo boia e andiamo in tenda: in tutto il viaggio credo che questa sia la notte più gelida in assoluto, vestito nel sacco a pelo e tremante, praticamente non chiudo occhio.


La mattina per fortuna c'è il sole, lasciamo la tenda e partiamo con la macchina per fare la panoramica che fa il giro del parco.
Ci fermiamo per le foto sui lookout e incontriamo turisti qua e la: sono tutti aussie in età da pensione, siamo gli unici sotto i 50.


All'ora di pranzo arriviamo sotto il Bluff Knoll, e dopo un paio di panini siamo pronti per la scalata: decisamente più facile del giorno prima, anche se la forma fisica lascia a desiderare e faccio comunque una fatica boia.

Una volta in cima ho il mio primo incontro con un quokka, uno di quei marsupiali che sembrano marmotte, e davvero non pensavo di trovarne in giro di giorno (le guide li indicano solo a Rottnest Island, al largo di Perth): non si lascia avvicinare e appena avverte la mia presenza se la da a gambe levate.

Torniamo al campo prima che scenda il sole, stasera ci sono gli avanzi da finire visto che domani partiamo per Esperance.
C'è un gruppo di casinisti al campo stasera, per fortuna il buio li mette a dormire dato che i fuochi sono proibiti (specie nei National Park, adesso che arriva l'estate) e sono senza lampade a gas.

Stasera è un po' meno freddo ma per sicurezza andiamo a dormire presto, tanto altro da fare non c'è e così domani possiamo partire presto.

Alla mattina facciamo i bagagli smontiamo il campo e facciamo rotta verso Esperance: ci fermiamo poco fuori dal National Park a Borden, che oltre al solito drugstore/post office/bazar e qualche casa non ha, e scopriamo che fare la spesa qui costa un occhio: pensa a vicerci!
Dopo la spesa partiamo: è la nostra prima volta di guida fuori dai paesi, ci sono 400 Km di nulla, interrotti solo da qualche gas station (dove ci fermiamo, perchè a Borden ci siamo scordati di fare il pieno): lo so che non è niente in confronto all'outback, ma già mi prende male così, figurarsi al pensiero di farmi il deserto via terra.

Verso le 17 siamo arrivati in città, e dopo il check in al Caravan Park, ci spostiamo verso la spiaggia per fare il nostro primo tuffo nell'oceano!

Era freddo e tutti stavano andando a cena, ma siamo entrati correndo in acqua come bambini, l'oceano è meraviglios
o!

E anche parecchio pericoloso, a parte le onde e le rocce, bisogna stare attenti ai rip tides, correnti sottomarine che ti trascinano al largo: per fortuna qui la rip segue la costa, per cui al massimo ti porta lungo la spiaggia.

A parte le spiagge e il mare limpido il paese, 8500 anime, non offre un granchè, l'ultimo spettacolo al cinema era alle 20.30!
Usciti dal cinema c'era il deserto dei tartari ed era sabato sera, in centro!


Gli unici in giro sono alcuni ragazzi e da una casa arrivano urla tipo festa di college, sono ubriachi e sembra ce l'abbiano con noi.

Camminiamo per il centro e dal balcone di un residence un paio di tipi ci chiedono info per dove andare di sera: hanno le birre in mano, gli consigliamo di restare li, che almeno hanno la birra.


Ci sentiamo presto..


Wednesday, October 10, 2007

Albany (2)

Stamattina siamo usciti sul tardi, visto che ieri sera, dopo una lauta cena a base di pizza take away avevamo voglia di esplorare la città di notte: Bibione fuori stagione sembra Copacabana al confronto.
Gli unici esseri umani in giro sono due poliziotti di pattuglia che si fermano per darci un'occhiata, dato che non sembra loro vero di vedere delle persone camminare dopo il tramonto.

Per un momento ho pensato che volessero arrestarci, tanto per movimentare la serata.

Dopo tre quarti d'ora di peregrinare giungiamo nell'unico pub trovato aperto (sono le 22 circa), il Tangle Head Bar e dopo un'ottima birra della casa (si tratta di un brew pub) e un rum e coca per togliere il gusto dell'ottima birra della casa ce ne torniamo all'ostello.

Il tour di oggi comprendeva l'Old Gaol (Jail) che ha avuto il dono, complice il tempo anglosassone, di risvegliare in me una tristezza incredibile per queste povere anime sbattute in cella per reati da far ridere (soprattutto gli aborigeni, per i quali il solo bere alcolici costituiva reato).

Da li al Brig Amity, una riproduzione del vascello che per primo approdò in questa baia: sembra un guscio di noce rispetto alle navi a cui siamo abituati, ha le dimensioni di un appartamento, ed è arrivato ad Albany con 75 (!) persone a bordo di cui 28 erano prigionieri per il carcere.

Avendone abbastanza di storie tristi siamo andati a Whale World, l'attrazione più strombazzata sui flyers di Albany: sono entrato da solo perche Nick preferiva andare a fare qualche foto alle spiagge circostanti, avessi saputo l'avrei seguito.

Non mi era passato per la testa che questo paese è stato un porto baleniero per più di un secolo, e che qui dunque la caccia alla balena viene vista come un'attività ricca di fascino per i "bei tempi andati".
Questo Whale World infatti altro non è se non la vecchia "macelleria" che accoglieva le baleniere e trasformava i cetacei in olio per lanterne, prodotti di bellezza e stecche per ombrelli, per citare solo i più utili tra i molti destini dei loro corpi.

Vale la pena di far notare come la vita dei balenieri viene qui ritratta, attraverso una mostra fotografica e tre diversi documentari, come nobile e piena di fascino.

Nota: su una cinquantina di foto nella mostra, solo due (2) dedicate alle proteste degli abitanti insieme a Greenpeace per la caccia indiscriminata, ed erano foto del '77/'78, quando la caccia era già proibita da più di dieci anni a livello internazionale e la chiusura dello stabilimento viene ritratta come una sciagura per la popolazione tutta.

Prime pagine d'epoca dei giornali locali con titoli tipo: "Quale destino per la nostra comunita?".

Unica nota di merito è l'aver salvato alcuni scheletri che sono oggi in esposizione (sono stati preparati dagli ultimi "esperti" ancora in vita, quando alcuni animali sono spiaggiati circa 15 anni fa).

Quando il disgusto ha raggiunto i livelli di guardia ho chiamato Nick e insieme siamo andati a vedere le formazioni rocciose che costituiscono attrazione a sè.

Per primi i Blowholes, cioè delle fenditure che attraversano la roccia a partire dal livello del mare fino a poco sotto quello della strada: seguendo un sentiero si arriva al punto dove, una volta che le onde si abbattono sulla costa, un getto d'acqua tipo geyser fuoriesce dalla roccia.

Ovviamente necessitano onde potenti che non c'erano, per cui dopo alcuni spruzzi di circa un metro (va detto che comunque il rumore delle onde è abbastanza impressionante anche senza vederle) siamo passati al Gap, sorta di fiordo di roccia scavato dalle onde e al Natural Bridge, ponte di roccia che erge tra due promontori.

A questo punto siamo andati a fare la spesa per domani (partiamo per la Stirling Ranges) e siamo corsi all'ostello: il mercoledi c'è il barbecue offerto dalla casa (più modestamente: panino con la salsiccia e le verdure, però è buono).

Le nostre intenzioni esplorative notturne sono state fermate dal tempo, veramente inclemente, tanto che la sera è finita a parlare davanti alla stufa a legna.

La stufa! In Australia!

Ma quando arriva sto caldo?

Tuesday, October 9, 2007

Albany

Siamo arrivati ad Albany prima di pranzo, niente di particolare fino adesso.

Abbiamo preso info per andare nelle Stirling Ranges, le montagne del WA (per noi sono collinette, ma qui sono le più alte del Paese).

Usciti dall'ostello per fare il giro della cittadina, siamo andati su due lookout che guardano la città da due angolazioni opposte.
Dall'alto è una cittadina carina, senza edifici rilevanti.

Per il Western Australia si tratta di un pezzo unico: Albany è il più antico insediamento inglese del WA (1826), nato come avamposto militare del New South Wales.

Contemporaneamente ai militari vi arrivarono pescatori e balenieri, che contribuirono al suo sviluppo urbano.

Da qui, dopo aver risposto alla chiamata per la leva volontaria partirono i soldati che andarono a combattere di fianco agli inglesi nella Prima Guerra Mondiale.
Ai caduti è dedicata una parte del museo cittadino e un monumento sul lookout di Mount Clarence, che domina la baia dall'alto.

Monday, October 8, 2007

Pemberton - Walpole - Denmark

Ciao a tutti!

Ci troviamo nella ridente cittadina (che c'avrà da ride..) di Denmark, dove abbiamo passato la notte dopo le avventure nella Valley Of The Giants, nel Walpole-Nornalup National Park.


Partiti da Augusta, dopo la sostituzione della batteria alla Ghostbuster Mobile, alla quale dedichiamo un momento di raccoglimento: a questo pezzo di metallo che, nonostante i 16 anni di vita, 260000 Km e svariati tentativi da parte di Nick di forzare il suo impianto elettrico per installarvi il suo stereo Kenwood nuovo di pacca, continua a scarrozzarci lungo le strade asfaltate e non di questo immenso Paese.

Que Viva!


Prima tappa della gionata al Warren National Park, dove abbiamo preso la Karri Forest Explorer Drive, una panoramica che fa il giro del parco (qui usano molto fare il giro dei parchi in macchina, per i turisti con poco tempo a disposizione o che non possono camminare).

Una breve sosta al Lookout sul Warren River, quindi siamo andati a scalare il Bicentennial Tree, un gigantesco Karri di 300 anni e 74 metri d'altezza: appena l'abbiamo visto ci siamo subito chiesti se eravamo pazzi ad andare lassù (cosa che Nick ha continuato a ripetere per tutta la salita, tra l'ilarità dei presenti).

Una volta ridiscesi, sempre tra gli apprezzamenti di Nick, ci siamo diretti a Pemberton per la spesa e le mappe al Visitor Centre.

A questo punto eravamo pronti per andare a incontrare il secondo bestione, il Gloucester Tree, di 61 metri d'altezza, che abbiamo prontamente scalato, non prima di una serie di foto alla locale popolazione di pappagalli, attirati dal cibo dei turisti.

Questi enormi alberi vengono usati dai ranger come torri di avvistamento per gli incendi, e in effetti dalla piattaforma posta sulla cima c'è una vista niente male (ce n'è un terzo di questi alberi, il Diamond Tree, ma era un po' fuori mano e abbiamo lasciato stare).
Abbiamo lasciato Pemberton verso le 17.00, in direzione di Walpole e abbiamo piantato la tenda a Crystal Spring, località posta all'interno del Entrecastaux National Park, poco fuori Walpole.

La mattina solita tappa al locale Visitor Centre per le mappe e per lasciare in carica la batteria della fotocamera (le foto di questa mattina le ha fatte Nick da solo).

Il giro è cominciato con la Scenic Drive a Circular Pool, una piscina naturale sul Frankland River, particolare perche gli alberi morti in gran quantita all'interno dell'alveo del fiume, rilasciando saponina e tannini gli confriscono l'aspetto di un enorme flusso di caffè schiumoso.

La strada è un circuito, per cui ritorna a Walpole, dove ho recuperato la batteria, e da li a Conspicuous Beach.
Tra le foto alla spiaggia e ai wildflowers (siamo in primavera qui in WA), abbiamo approfittato per un veloce spuntino.



Da li ci siamo diretti alla Valley Of The Giants, l'attrazione piu famosa della zona.
Consiste un bosco di Tingle tree, giganteschi alberi secolari, con una passerella a 40 metri che passa in mezzo alle cime degli alberi.
La particolarità di queste piante è che dopo circa un secolo di vita, a causa di incendi, virus, funghi e per il fatto che avendo radici poco profonde devono svilupparsi in superficie, cominciano a "tirare" il tronco dalla base, diventando cavi al centro, cosa che li rende una scenografia ideale per le foto.


La nota stonata: la Valley Of The Giants non è che una caccola in confronto alle foreste che esistevano prima dell'arrivo degli europei: soprattutto inglesi, olandesi e tedeschi che sterminavano gli aborigeni per tagliare le foreste per costruire le navi per uccidere le balene (tipo una Fiera dell'Est infernale).

Tra l'altro l'attrazione è attualmente sponsorizzata dalle locali industrie di legname: avete capito bene, questa gente taglia alberi secolari rarissimi, che vivono SOLO qui, per farne legname. Legname!

Non bisogna perderli d'occhio.


Alle 16.30 circa siamo già in macchina, diretti a Denmark, dove prendiamo alloggio
all'Ocean Beach Caravan Park.
Denmark in questa stagione è poco più di una città fantasma, per cui andiamo a dormire presto, complice il tempo che non è dei migliori per le serate all'aperto.


Friday, October 5, 2007

Augusta

Ieri pomeriggio abbiamo lasciato Margaret River diretti a Sud.

Lungo la strada abbiamo fatto tappa a Jewel Cave, l'ultima grotta nel nostro programma (sono abbastanza costose per noi backpackers).

Sono sceso da solo, dato che Nick preferiva restare in superficie.

Sicuramente Lake Cave è in assoluto la migliore come scenario e formazioni, ma anche questa non è male (piccola nota: ho incontrato la stessa guida del giorno prima a Lake Cave, Maggie, che mi ha riconosciuto e ci siamo fatti due risate su come debba correre su e giù da una grotta all'altra per seguire i vari tour guidati).


Giunta la sera (le 17.10, qui è quasi ora di cena!), siamo arrivati ad Augusta, la città più a Sud-Ovest d'Australia.

Qui si trova Cape Leeuwin, il punto più a Sud-Ovest d'Australia, dove l'Oceano Indiano incontra l'Oceano Meridionale creando correnti notevoli, anche a causa dei venti che qui arrivano tranquillamente a superare i 150 Km orari: oggi sono a 60-70 e vi assicuro che dalla cima del faro è una bella strizza!

Questo rende Cape Leeuwin uno dei punti più pericolosi per le navi, tanto che nelle sue acque giacciono non meno di cinquanta imbarcazioni, comprese diverse navi da guerra, affondate qui negli anni '60 e '70 durante esercitazioni.

Un tempo porto baleniero, ora è una meta per il whale-watching, dal faro o con una barca a noleggio si possono avvistare, da giugno a settembre, le balene australi che vengono vicino alla costa per riprodursi.

Noi siamo un po' in ritardo, ma spero di avere fortuna in seguito!

L'alloggio stavolta è un ostello, il Baywatch Manor, che risulta essere il migliore del Paese: giusto quel che ci vuole per ricaricare le batterie (nel vero senso della parola, tra telefono, fotocamera..) e fare un po' di bucato prima di dirigerci a Est, verso Albany.

A presto!

Wednesday, October 3, 2007

Margaret River

Ciao a tutti, oggi ci troviamo nella citta che da il nome all'intera regione, Margaret River appunto.

La zona è molto rinomata per i vigneti e le grotte (se ne contano circa 300), oltre che per le spiagge da surf migliori del mondo, almeno a detta dei surfisti, non essendo uno di loro mi devo solo fidare delle loro parole.

Dopo
l'escursione da Cape Naturaliste a Yalingup, ci siamo fermati in zona un paio di giorni.
A dispetto delle dimensioni infatti il paese offre diverse attrazioni, delle quali abbiamo scelto la Ngilgi (si pronuncia 'ngili) Cave,
e il Wardandi Aboriginal Center,
un posto molto interessante per cominciare a capire la storia australiana da un punto di vista diverso da quello europeo.







Ieri era in programma la visita ad un'altra grotta, Lake Cave, ma siccome erano le 15.30 e chiudeva alle 16.00 abbiamo optato per la visita ad una spiaggia, Redgate Beach.

La prima volta in vita mia che vedo onde simili dal vivo, le foto non potranno mai rendere l'effetto di queste bombe che si abbattono sulle rocce.

Questo sito ebbe il dubbio onore di ospitare uno dei più famosi naufragi della zona, quello del Georgette, nave mercantile inglese avvenuto circa 150 anni fa.
Guardandola non si stenta a crederlo, che nelle sue acque giaccia più di una imbarcazione.


Monday, October 1, 2007

Dolphin Discovery Center - Bunbury

Dolphin Discovery Center, Bunbury, WA
I volontari del centro "dialogano" con uno dei delfini della baia, che usano venire a trovare gli umani tutte le mattine (piu spesso in estate che in inverno), da circa 50 anni.
A quei tempi a Bunbury viveva una gentile signora, che ogni mattina si recava alla spiaggia dove oggi sorge il Discovery Center, e dava loro da mangiare, li accarezzava e gli parlava.

Il ricordo di quell'amicizia si tramanda di generazione in generazione tra i delfini, cosi che oggi i discendenti dei primi delfini si recano ancora oggi a far visita agli umani, e speriamo che continuino!

L'unica nota stonata in questa favola è che il centro è sponsorizzato da un'industria locale, che lo usa come scudo per continuare a inquinare la baia con gli scarti di lavorazione del suo stabilimento (una sabbia nera che si mescola con quella naturale, e che gli da un'aspetto "vulcanico").

Tutto il mondo è paese!

Sud-Ovest


Ciao a tutti!

Stiamo viaggiando nello splendido Sud-Ovest del Western Australia, un posto incredibile.

Oggi siamo a Yalingup, piccolo centro a Sud di Cape Naturaliste, e stiamo andando a visitare le grotte e le vigne della zona (assomiglia a un mix tra il Carso triestino e i Magredi, ma con l'Oceano Indiano invece dell'Adriatico).

Dormire in tenda per 4 giorni di fila mi sta rompendo la schiena, ma costa poco (10 $ = 6,2 Euro) e sono piu puliti degli ostelli, con bagni, docce (anche riscaldate, che non è male visto il freddo che fa la sera (max 20 C - min 12 C).

Tenete d'occhio questo blog per le news!