blogspot visitor

Wednesday, October 17, 2007

Da Cape Le Grand a Kalgoorlie

Ciao!

Da Esperance siamo passati a Cape Le Grand National Park, che è la vera attrattiva della città, a circa 60 Km.

Spiagge bellissime, quasi nessun turista dato il periodo e la nuotata a Lucky Bay è la migliore in vita mia, fino adesso.

Dopo due giorni in questo paradiso stamattina ci stava per beccare un temporale sulla costa, per cui a malincuore siamo partiti.

Dopo una breve sosta a Esperance per comprare il ghiaccio siamo partiti verso l'interno: è stato triste pensare che lasciavamo quelle spiagge bellissime, probabilmente per non rivederle più.


Lungo la strada ci siamo fermati per il pieno e un Fish'n'Chips a Norseman, cittadina dove il centro della vita è la stazione di servizio, e mi sono reso conto che fino adesso di entroterra proprio non ne ho visto.
La desolazione (e forse la disperazione) di questo posto sono palpabili: cosa tiene queste persone legate qui?

Alle 17.00 circa siamo piombati a Kalgoorlie dopo 400 Km di vuoto nel bush.

Siamo in una città mineraria e l'unica ragione per cui la gente viene qui è per cercare lavoro: qui ci sono le paghe più alte di tutta l'Australia, e ci credo.
Chi vuole stare in un caldo insopportabile con il deserto che ti entra in casa e niente acqua nel raggio di 400 Km, se non quella portata dall'acquedotto di Mundaring Weir, a 600 Km da qui?
Se si rompe quel tubo la città scompare in una settimana.

Noi siamo all'ostello YHA e per me sta bene se ci fermiamo giusto per il bucato, ma Nick ha intenzione di lavorare qui.
La compagnia all'inizio non è delle migliori: minatori e camionisti, qui anche le donne sembrano camionisti, e qualcuna lo è davvero.
Le uniche ragazze carine sono quelle poche che lavorano in centro, oltre alle "skimpies", le bariste che lavorano in bikini o in topless negli strip-bar che però sono quasi sempre "importate".

In camera per fortuna siamo solo in quattro: io e Nick, Niall, irlandese giramondo che ha trovato lavoro come prospettore minerario senza avere alba di nulla che riguardi il lavoro minerario (si e fatto paraculare da un suo amico irlandese, e poi dicono degli italiani!) e Scott, kiwi che lavora qui a Kal.
Il suo accento è allucinante, all'inizio pensavo fosse tedesco!

Non pensavo che ci fosse qualcuno che parlasse inglese peggio degli Aussie, ma mi sbagliavo.

Abbiamo lasciato un po' di CV in giro e sabato ci hanno chiamato per una prova in un ristorante "italiano", Monti's: mi basti dire che fanno la carbonara coi funghi e la panna!

Il lavoro non era male, ma con poche ore settimanali non ci permetteva di risparmiare abbastanza per continuare il viaggio.

Parlando con la gente all'ostello mi sono reso conto che questa città è una sorta di miraggio: tutti sono attratti dal lavoro nella miniera, paga altissima e benefit di ogni tipo e sono disposti a rimanere qui indefinitamente, facendo i camerieri, i lavapiatti e qualsiasi altro lavoro precario nell'attesa di un'improbabile chiamata alla miniera (il personale impiegato e di circa 770 unita, e sono quasi tutti ultra specializzati).
Qualcuno ha superato i 50 anni e finito il lavoro passa il resto della giornata in ostello a rincoglionirsi di TV, uscire la sera costa.

Passo gran parte del mio tempo a chiacchierare, soprattutto con Niall, è una persona interessante e sotto quel velo di cazzaro festaiolo c'è una persona attenta, che ha visto il mondo e sta gia sulla via della "saggezza", o almeno lo spero per lui.

Penso che questa sia la fine del viaggio nel Sud-Ovest.
Al piu presto tornero a Perth, dove almeno c'è qualcosa da vedere, qui oltre alla Super Pit di veramente interessante non c'e altro.


No comments: